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Un digiuno indigesto la mancata vittoria della Ferrari a Montecarlo sono passati 15 anni dall’ultima bandiera a scacchi vittoriosa per una monoposto Rossa

Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen hanno una grossa incombenza sulle loro spalle. Un’ incombenza supportata, oggi, da una monoposto SF70H competitiva in grado di mettere alla corda le W08 della Mercedes. I due hanno l’opportunità e devono interrompere il corso negativo delle mancate vittorie  del Cavallino Rampante al G.P. di Monaco. L’ultima rossa a transitare per prima sotto la bandiera a scacchi fu nel 2001 quella condotta da Michael Schumacher.  Circuito stregato negli anni successivi anche quando Schumacher e Raikkonen hanno vinto titoli iridati a raffica. Digiuni indigesti per: Massa, Alonso e Vettel. La “Gina” e le sue prestazioni rendono Sebastian ansioso di essere l’erede di Michael  per portare a 45 le vittorie in carriera, Questi sono numeri delle statistiche ma la realtà è ben altra la classifica del campionato mondiale piloti che lo vede quasi braccato da Hamilton che invece vuole bissare il successo dell’anno passato ed una vittoria gli consentirebbe di rafforzare la sua posizione. Questo non è stato ilpiù lungo digiuno per le vittorie Ferrari sul cittadino della Costa Azzurra. Dalla prima vittoria di Jean Louis Trintignant, nel ’55 al volante della 625 F1, è iniziato un lungo digiuno durato 20 anni e interrotto da Lauda e la 312 T nel ’75. Gli anni 70 le repliche di Lauda nel 76 e quella di Scheckter nel 79. Nel 1981 la vittoria di Gilles Villeneuve che salì sul gradino più altro del podio, prima vittoria di una monoposto spinta di motore sovralimentato, che veniva giudicato un motore in antitesi con le caratteristiche di questo tracciato lento, tortuoso, con tante accelerazioni dalla basse velocità. Queste  furono le imprese che solo lui poteva fare. Altro lungo digiuno sino al 1997 prima delle tre vittorie di Schumacher Schumi, autore di una tripletta: ’97, ’99 e 2001. Sergio Marchionne, Maurizio Arrivabene ma sopra tutti i responsabile tecnico della Ges Mattia  Binotto ripongono molte attese sull’appuntamento di domenica. Non vedono l’ora  di interrompere questo lungo digiuno sul tracciato che,  con i suoi 3340 metri, ha due caratteristiche è il più breve del campionato del mondo e l’unico in cui la distanza del Gran Premio  non supera i 300 Km.