Il Galleria del Vento, nella sezione industriale della Ferrari spa, stanno rincorrendo una versione rivista e corretta del concetto con cui sono state impostate le pance laterali del progetto 671 perché nell’attuale versione sembrano manifestare un paio di pcarenze.
La prima sarebbe di origine aerodinamica. La soluzione che vede le due pance strette, nelle dimensioni laterali a fianco della scocca per poter avere una maggiore penetrazione nell’aria, non ha fatto si che i flussi che vi arrivano, ma sopra tutto quelli che si dipartono e proseguono verso il posteriore, con una immediata flessione verso il basso delle pance stesse, appena oltre i gruppi radianti, portino ad avere dei carichi verticali che sono quelli necessari.
Questi carichi, se carenti con consentono di evitare di dover aumentare l’inclinazione dell’alettone posteriore e non garantirebbero la giusta percentuale di estrazione dell’aria che transita sotto la monoposto, anche con una inclinazione del posteriore è più accentuata rispetto alla SF90.
Le pance molto strette creano anche qualche problema sulla garanzia di raffreddamento di tutta la power unit e le annesse batterie per cui il doversi spingere oltre i 1000 cv di potenza non avrebbe la stessa tipologia di garanzia per la durata delle 7 gare, almeno, necessaria per ognuna delle unità consentite da utilizzare, per le limitazioni FIA, senza incorrere in penalizzazioni se fosse necessario usare una 4a unità.
Aerodinamici e motoristi sono in perenne conflitto anche se sono stati trovati nuovi materiali che hanno un più elevato coefficiente di scambio termico per mantenere al minimo la quantità di liquido refrigerante e possono consentire di diminuire le dimensioni del pacco radiante.
L’attuale versione “mini” nelle dimensioni delle pance ha già richiesto un ulteriore affinamento nei flussi dell’aria che arrivano dalla sagomatura dello spoiler anteriore e degli accessori a seguire, prima delle bocche d’immissione.
Il minore carico reale e verticale, a fronte di quello che era ipotizzato, sta mettendo a dura prova la messa a punto delle sospensioni che sarebbero chiamate a supportare un lavoro maggiore per consentire di mantenere i pneumatici in quel range di temperature in cui gli stessi rendono al meglio.
La soluzione rivista e corretta è in fase di delibera progettativa da parte del gruppo di aerodinamici facenti capo a David Sanchez e deve essere “amalgamata” con tutto il resto delle risultanze necessarie.
Bisogna infatti ricordare che il livello percentuale 100% sommando ogni singolo intervento del componente specifico sulle ascisse e sulle ordinate deve far si che incrociandosi individuano il comportamento di ogni singolo componente, per dover e poter, se possibile, intervenire su tutto quanto correlato.
Il 100% totale di ogni singola percentuale è poi collegato a tutto il resto della monoposto che si deve interpretare come un bicchier di acqua che è colmo sino all’orlo. Se si aggiunge una goccia l’equivalente esce dal bicchiere stesso per cui bisogna intervenire sui bordi per inalzare la capacità complessiva del progetto.