Con l’arrivo, annunciato dalla Ferrari, di Arthur Leclerc ha fatto poker il numero di giovani che aspirano ad essere astri nascenti dell’automobilismo, sull’onda dell’effetto del fratello Charles, con un passato “blasonato” che sono inseriti nell’ambito del programma Ferrari Driving Accademy.
Il pilotino monegasco si aggiunge infatti a: Giuliano Alesi, figlio di Jean pilota Ferrari, Mick Schumacher figlio di Micheal simbolo della più recente e dominante delle epopee Ferrari ed Enzo Fittipaldi nipote di Emerson che in Ferrari, nel tu per tu con il Drake, aveva già quasi firmato il contratto mai poi, come ci ricordava Franco Gozzi , in poche ore e all’atto finale nella stesura dell’accordo, era successo qualcosa… e non se ne fece nulla.
A fianco di costoro vi sono altri 4-5 giovanissimi tutti stranieri che hanno dimostrato delle buone potenzialità e sono stati scelti in una selezione naturale che nasce dalle precedenti esperienze agonistiche in cui sono stati notati da chi, operando su mandato della FDA ha seguito in particolare il mondo del kart, li ha segnalati.
A Maranello stanno cercando di “formattarli” inserendoli in programmi agonistici che risultano essere adeguati alle singole capacità umane. Molti di questi programmi sono legati alla collaborazione italiana con la scuderia Prema che è ai vertici nelle categorie addestrative, sia a livello nazionale sia internazionale.
Essere inseriti nel programma FDA impegna molto questi giovani, che vivono a Maranello o dintorni, in quanto non si tratta solo di un aspetto prettamente “pistaiolo” ma è a 360° nell’addentrarsi in tutte le sfaccettature correlate con l’aspetto prettamente agonistico e professionale.
Questo non fa assolutamente dimenticare nell’arco della giornata di avere, come cardine di base, la continuità negli studi di base per conseguire una base minima, ma ad alto livello qualitativo, di studi che consentano poi di accedere a tempo debito anche all’università.