Questa mattina su un quotidiano ho visto il foto- servizio particolareggiato sulla pericolosità per i ciclisti di percorrere certe strade. Condizione condivisibile ma che però deve rispondere anche al rispetto delle regole previste dal codice della strada.
Le tante immagini riprodotte hanno messo in evidenza l’utilizzo di un mezzo che mi sembra assimilabile a quelli denominati Mountain Byke ovvero biciclette da montagna da utilizzare al di fuori delle strade, nei sentieri e non sulla pubblica strada.
Anche ingrandendo le foto, mi è sembrato che non sia assolutamente in regola con quanto previsto da codice della strada.
Un sdoganamento delle infrazioni multiple che già non viene sanzionato dalle forze dell’ordine addette in quanto la sanzione non copre il costo economico per l’ente che le emette e le deve gestire.
Mi sembra che l’”attrice” sia priva di troppe di quelle misure minime di sicurezza che sono obbligatorie secondo i dettami del codice della strada.
Tralasciando i parafanghi ed il segnalatore acustico, campanello che in effetti serve solo in cittàper i pedoni, nella stessa non sono riuscito ad individuare luce e catarifrangente posteriore,catarifrangenti ai pedali, catarifrangenti ai raggi delle ruote e fanale o almeno luce anteriori.
Non si trovi la scusa che il foto servizio è stato realizzato di giorno, non esiste nessuna proibizione che quello stesso mezzo possa essere utilizzato nelle ore di scarsa visibilità, senza dimenticare che nella nostra provincia il concentrarsi di una nebbia fitta ed improvvisa, anche in pieno giorno, non è mai da escludere specialmente in questa stagione visto che, se è vero, la nebbia salvo proprio Modena dalla distruzione dei barbari.Una nebbia tanto fitta che la rese invisibile. Oserei dire con sia stata una visibilità inferiore ai 50-100 metri.
Il codice della strada prevede che scooter, moto, auto camion e bus anche di giorno devano circolare con l’impianto di illuminazione presente ed efficiente.
Mi spieghi perché le biciclette ne sono esenti e perché le biciclette dove e quando esistonole piste ciclabili possano circolare impunite sulla pubblica strada creando un enorme pericolo per se ed anche per gli automobilisti nonché un sensibile rallentamento nella circolazione, procurato dalla volontà e necessità, da parte di tutti gli altri utenti della strada, di evitarne l’investimento.
Poi ultima cosa, di norma quando i ciclisti sono all’origine di un incidente anche senza subirne danni non rispondono di quelli arrecati a persone e cose.
Non è poi così raro che investano un pedone e questo possa anche subire ferite mortali.
A quando un’ assicurazione anche per loro?