Lewis Hamilton è a quota 85 per quanto riguarda le pole conquistate nei Gran Premi sinora disputati. Quella di ieri è stata prestigiosa ed ha dimostrato quanto il campione del mondo ci tenesse per poterla dedicare a Niki Lauda che è stato colui che lo ha convinto a passare in Mercedes e lo ha sempre seguito con la massima attenzione.
Attenzione che Hamilton ha contraccambiato con i risultati in pista, proprio come oggi in cui in ogni sua risposta ha sempre nominato Lauda, ricordando come questa scomparsa ha creato non pochi problemi psicologici e di ricordi.
Lui ed il suo compagno di squadra Bottas si sono affrontati a viso aperto e lo si vede quando si legge che il distacco tra i due è stato solo di 86 millesimi, Partono dalla prima fila e su questo tracciato è la conferma di poter tranquillamente aspirare alla vittoria, prestando però l’attenzione a Max Verstappen che di certo non sarà remissivo, come lo è stato mai stato.
Il distacco è però sostanzioso, 475 millesimi, e quindi l’olandese dovrà metterci tutto del suo, anche per conquistare la terza posizione sul podio nei confronti di un Sebastian Vettel che con un distacco ancor più significativo 781 millesimi ci ha messo proprio del suo. E’ andato a sfiorare e non solo, ripetutamente, le barriere perché la “Lina” si è dimostrata molto nervosa in particolare per un avantreno che non ne ha voluto sapere di rimanere attaccato all’asfalto per dare direzionali e nello stesso tempo alzare a dovere la temperatura delle gomme.
Una cosa indescrivibile, comunque, è stato il caos in cui è precipitata l’organizzazione e la gestione della Ferrari in pista. Non si è trattato di un problema tecnico, ma organizzativo. Un problema nel gestire la squadra ha escluso di avere Charles Leclerc, il beniamino del Principato in cui risiede, nella zona alta della qualifica, dopo che nella mattinata, ultime prove libere, lo si era posizionato al vertice dei tempo.
Nella prima sessione di qualifiche però il pilota non aveva ottenuto quello stesso tempo o qualcosa di molto vicino e il tutto è stato considerato sufficiente agli strateghi del Cavallino per la qualifica alla q2 proprio mentre il team era impegnato a portare avanti Vettel che in quel momento er escluso.
Le ripetute su richieste di tornare in pista sono rimaste disattese ancora in attesa di risposta. Quando nei box del Cavallino si sono accorti del possibile problema non vi era il tempo necessario per poter compiere il giro di lancio senza prendere la bandiera a scacchi.
Buon per chi era ed è a Monaco che non vi sia più Enzo Ferrari, c’erano comunque buona parte dei vertici di Maranello dal V.Presidente Piero Ferrari e l’A.D. Louis Camilleri. Se vi fosse stato lui, il Drake, domani sera alcune persone avrebbero dovuto prendere ben altra strada da quella del ritorno alla GES.
Le prossime ore saranno di sicuro molto cruciali per stemperare la situazione, che non lo può essere, e bisogna rivedere drasticamente l’organizzazione interna della squadra in pista, dando maggiore responsabilità al pilota ed al suo ingegnere, capo squadra, come era una volta e non a terzi.
Il pilota deve ritornare ad essere prima persona nelle decisioni importanti, sempre che le sue condizioni psicofisiche siano nei giusti limiti.
foto per concessione Ferrari spa