Chi può la metta: la benzina sul fuoco di casa Ferrari per incrementare lo stato di tensione che è classico portare sulle monoposto del Cavallino Rampante, non appena queste diventano competitive e nello stesso tempo improvvisamente dal “cocuzzolo della montagna” scivolano nella pianura dei più.
Al centro dell’attenzione sembra vi siano i “sommelier”, Nuova tipologia d’incarico per “spiare”, annusando, gli odori che si registrano nei box per quei pochi vapori che sfuggono dai recipienti del carburanti durante i travasi ed alla successiva accensione del motore per andare nella pit lane.
L’ultima “interpretazione olfattiva” ha come termine di paragone il sapore dell’ananas, quella della fetta appena tagliata fresca fresca, ovvero il frutto ricordato da queste “emissioni vaporose” che sono state “repertate” ai box Ferrari dagli avversari.
Avversari che attribuiscono al vapore all’ananas l’opportunità di avere ben 40 cv in più in rettilineo per lo 064 a fronte della concorrenza, in questo caso,fonte Mercedes.
Se i quaranta cavalli sono una realtà, lo sono per tutta quella percentuale del 68% in cui i motori di F1 sono con la farfalla completamente spalancata nel complesso dei giro su questo tracciato e non solo sui rettifili, dove invece è più facile che sia l’aerodinamica ad essere predominante.
A dare adito e la stura a queste indagini e sospetti, il problema che è stato riscontrato dall’iniettore del cilindro 4 che ha fermato Leclerc mentre dominava il G.P. verso una vittoria che per lui sarebbe stata molto significativa nel rapporto interno alla squadra dove Vettel era stato “nominato” capitano.
Avrebbe ora un vantaggio in punti decisamente più nutrito a fronte degli attuali 4, nei confronti del compagno, ed ai -18 con cui insegue Bottas.
Come se il lavoro dei “sommelier” non bastasse, ecco che nascono delle pesanti insinuazioni sulle origini dei componenti che il petroliere fornitore ufficiale della Ferrari avrebbe messo insieme per creare un combustibile che sarebbe troppo prossimo ad una border line rispetto a quanto prescritto dal regolamento.
C’è già chi tuona:” eravamo convinti che la Fia avesse eliminato tutte le possibili interpretazioni dei 50 colori, odori e sapori del grigio almeno in questa direzione”.