Perché Sebastian Vettel esce sempre sconfitto nei testa a testa in cui è a distanza ravvicinata in lotta con gli avversari o con gli stessi ha dei contatti.
La sintesi di queste situazione è sempre una sola: gli avversari possono continuare la corsa nella stessa posizione del momento, senza lamentare grossi danni alla monoposto, mentre Vettel esce di pista, va in testa coda, poi deve aspettare a rientrare senza correre altri rischi per se e per gli altri o peggio ancora deve anche rientrare ai box per far effettuare interventi di sostituzione componenti e comunque effettuare il cambio gomme.
Alla seconda gara della stagione, nella lotta con Hamilton il tedesco è andato in testa coda per un errore ammesso e ha dovuto riprendere la corsa, ad inseguimento, dalle retrovie per arrivare poi in 5a posizione alle spalle di Verstappen.
E dire che la corsa per lui era iniziata bene, un fuoco di paglia, però. Il problema dei testa coda, della perdita di posizioni importanti era diventato un motivo di base nella fase più importante della passata stagione, all’indomani dell’errore che lo ha portato fuori pista al G.P. di Germania.
A seguire, dopo quella che si può definire la svolta negativa e decisiva nella sua stagione in cui era alla rincorsa del suo 5° titolo iridato e primo con la Ferrari, tutto è stato decisamente critico e si sono palesati parecchi problemi nella gestione ed il controllo della monoposto in situazioni che si potrebbero definire Hot.
E’ strana questa ricorrenza che può far pensare ad una situazione psico-fisica in affanno quando qualcosa gli si mette di traverso a fronte del suo obiettivo e pensiero.
Quanto successo in Bahrain non ha certo contribuito a continuare in quel recupero psicologico cui si era sottoposto per la cocente delusione dell’anno passato e che le risultanze dei test di Barcellona sembravano aver contribuito a migliorare.
Il risultato in Australia, prima, la pole del compagno Leclerc e l’errore commesso nella lotta con Hamilton hanno evidenziato come il pilota tedesco abbia bisogno di proseguire in un maggior supporto psicologico che lo rassereni e lo renda più fiducioso in se stesso.
Il tutto potrebbe cominciare dai test di domani in cui, come tutte le altre squadre, la Ferrari da corso ad un paio di giornate di test per sviluppare nuove componenti e per garantirsi una ritrovata affidabilità, altamente preoccupante oggi.
Bisogna vedere cosa deciderà Mattia Binotto in merito, senza escludere un alternanza in pista nella seconda giornata.
C’è un però, non da poco, i due piloti titolari, Leclerc e Vette,l sono già in ombra in vista di questo lavoro. Ad attirare l’attenzione vi è il debutto, sulla SF90, di Mick Schumacher, il figlio del mito di Maranello, dell’epopea d’oro dell’infilata di mondiali vinti, mentre ora siamo nel ciclo dell’infilata dei mondiali persi.
Questo debutto è un’ opportunità, per Mick, ma anche per la Ferrari stessa, di avere un impatto mediatico d’altissimo livello, che attira l’attenzione di tutti sull’avvenimento, un grosso favore alla F1 in generale.