Modena: Stavano progettando di trafugare la salma di Enzo Ferrari, per poter poi richiedere un riscatto, dal cimitero di San Cataldo a Modena. Una banda molto ben organizzata ed impegnata ad alto livello nella malavita, con origini nella zona di Orgosolo ed un appoggio in quel di Parma, aveva già programmato di sequestrare la salma dell’ing. Enzo Ferrari dal cimitero di San Cataldo a Modena. Qualcosa di analogo a quanto avvenne alcuni decenni orsono, quando tentarono di trafugare la salma di Dino Ferrari. Avevano già estratto dal loculo la bara che si ruppe facendo desistere i malviventi. Si sentì parlare di una mummificazione della salma che spaventò gli sprovveduti, evidentemente non professionisti. Questa volta invece le cose avrebbero avuto un possibile e diverso esito in quanto la banda era molto radicata, complessa, con un adeguato numero di specialisti in vari settori dei controlli elettronici. I movimenti, nella loro attività illecite, hanno attirato l’attenzione degli uomini dell’antimafia che non appena hanno avuto in mano prove concrete sono intervenute. Il trafugare la salma del Drake è cosa che richiede un’ organizzazione che sia professionale. Proprio per questo erano stati effettuati alcuni sopralluoghi che non erano passati del tutto inosservati. Gli interessati dovevano capire la funzionalità, la presenza dei sistemi di allarme e del controllo delle telecamere che furono montate all’indomani del tentativo di trafugare la salma del figlio Dino. Sistemi che sono stati perfezionati con passare degli anni, anche proprio dopo la morte di Enzo Ferrari. L’edicola situata all’interno della zona monumentale del cimitero di San Cataldo non è solo un pellegrinaggio di tifosi ma anche di male intenzionati che non hanno mancato di fare danni.
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