Sebastian Vettel è il companatico indigesto nel toast Mercedes di Hamilton e Bottas. Niente doppietta per la stella a tre punte, come “tradizione” nell’anno passato in prima fila , ma solo una 62a pole. I tempi, poi, sono molto ravvicinati, quindi ci sono i presupposti per vedere “scintille” sin dal pronti via con Raikkonen che ha ottenuto il 4° tempo. Il nuovo limite è stato portato a 1’22″188, e ciò dimostra che anche il cambio dei regolamenti non ha rimescolato più di tanto il livello di prestazione delle monoposto d’argento dimostrando anche che i tempi delle prove d’inizio stagione per la SF70H erano concreti. Vettel poi ci ha messo del suo rifilando 215 millesimi a Bottas. Poco ma sufficiente per testimoniare quanto sia stato il salto di qualità della Ferrari. Poche parole ma molti fatti. Sembra che tutto sia da ascriversi ad un tocco magico di Vettel nell’ultimo tratto della pista. Scoperto l’arcano delle prime prove, nella notte è stato migliorato l’assetto della S F70H, ora più guidabile almeno per il tedesco mentre Raikkonen continua a “calamitare” problemi. Hanno deluso le Red Bull. Monoposto nervose tanto che Ricciardo è andato a fare una conoscenza intima con le barriere di protezione. Quanto sia migliorato il motore di quest’anno in Ferrari lo conferma il 6° posto della Haas. Mentre il terzo pilota del Cavallino Rampante, Antonio Giovinazzi, al debutto con la Sauber, ha pagato l’esperienza del debutto, la mancata conoscenza del tracciato e l’utilizzo del motore della passata stagione. Deludente Fernando Alonso con una mediocre McLaren Honda parzializzata nella potenza del motore giapponese per dare modo allo spagnolo di girare con una certa regolarità