Partiamo dalla premessa che di fatto l’articolo 142 del CdS già prevede la possibilità di elevare il limite a 150 km “Sulle autostrade a tre corsie più corsia di emergenza per ogni senso di marcia, dotate di apparecchiature debitamente omologate per il calcolo della velocità media di percorrenza su tratti determinati,(13) gli enti proprietari o concessionari possono elevare il limite massimo di velocità fino a 150 km/h sulla base delle caratteristiche progettuali ed effettive del tracciato, previa installazione degli appositi segnali, sempreché lo consentano l’intensità del traffico, le condizioni atmosferiche prevalenti ed i dati di incidentalità dell’ultimo quinquennio.” Ma nessuna concessionaria lo ha elevato non ravvisando le condizioni di sicurezza indicate dal Codice.
Ora verifichiamo i fatti concreti. Sicuramente l’elevazione del limite comporterà un maggior consumo (con i costi attuali dei carburanti…!) e un maggior inquinamento. Non si discute.
Di fatto con questa riedizione del vecchio progetto Lunardi (2001) non si guadagnerà assolutamente tempo perché è dimostrato che ad una elevazione del limite anche di soli 10 km (di più per 20 km) aumenterebbero parallelamente i sinistri, magari anche di lieve entità ma che causerebbero più frequenti code e rallentamenti, quindi si correrebbe di più per fermarsi più spesso, è indubitabile. I 20 km/h in più in un tratto come quello da Milano a Rimini farebbero guadagnare il prezioso risultato di arrivare al mare poco più di 15 minuti prima. Una differenza essenziale…
Ma veniamo ai veri rischi.
La differenza da 130 a 150 km/h comporta un aumento percentuale della velocità di solo il 15%, ma l’energia accumulata aumenta del 33%!
Un esempio? L’energia da riassorbire a 130 km/h e pari a 130×130=16.900 punti. A 150 è pari a 150×150=22.500 punti, +33%. Lo spazio di frenata è pure diverso. A 130 con strada asciutta ci servono 93,14 metri a 150 ce ne servono 124,01. Con strada bagnata a 130 ci servono 130,40 metri. A 150 ce ne servono 173,71. Solo per chiarire.
Con questa modifica si verificherà la situazione assurda che chi corre fino a 200 km/h (di media!) se la caverà con appena 169 euro di sanzione e solo 3 punticini di prelievo (come per un sorpasso irregolare di lieve entità, come accendere gli abbaglianti quando non consentito, o viaggiare in sovraccarico).
Infatti tenuto conto del 5% di tolleranza sul misurato, avremo
200 – 5%=190 e saremo entro i 40 km oltre il limite.
Ecco in sintesi la nuova scheda dei limiti e delle rispettive sanzioni:
Fino a 157 km/h nessuna sanzione.
Fino a 167 km/h (di media!) 41 euro e 0 (zero punti)
Fino a 200 km/h (di media!) 169 euro e appena 3 (tre) punti.
Fino a 221 km/h (di media!) 532 euro e 6 (sei) punti
Oltre 221 km/h (di media!) 828 euro e 10 punti . Per i velocisti di questa fascia sarà prevista anche una selezione per gareggiare in Formula Uno?
Insomma torna la licenza di correre senza troppi problemi per i tifosi della velocità.
Per quanti andranno alla media di 200 km/h i 3 punti persi saranno un’inezia rispetto a un corredo di 26 punti in dotazione al 90% dei patentati.
E il differenziale di velocità qualcuno lo ha considerato prima di avanzare la proposta? Cos’è? Facciamo un esempio. Nelle autostrade a tre corsie pur col tutor i camion non spariranno d’incanto giusto?
Bene, allora accadrà di vedere un camion che va in sorpasso ad 82 km/h rispetto ad un altro che va ad 80. Il che significa che per un paio di km le due corsie di destra e centrale saranno occupate e nella terza di sorpasso si butteranno tutti compresi quelli che viaggeranno ad almeno 157 km/h senza sanzione e gli altri che non se ne preoccupano. Lì si vedranno gli schianti e i micidiali salti di corsia. Assisteremo a continui ed “abbrozzanti” lampeggi alle nostre spalle, perché ci sarà sempre un numero elevato di automobilisti che si fionderanno sulla terza di sorpasso a velocità assurde.
Le berline di oggi permettono maggiori velocità per i sistemi di sicurezza ultramoderni di cui sono dotate? In parte può essere vero, ma una cosa è se la superberlina la guida Vettel e una cosa è se la guida un sessantenne o un ultraottantenne che ha due secondi di tempo di reazione. Cosa facciamo andremo anche ad una selezione dei conducenti?
Ma se le macchine sono oggi molto più sicure come mai nessun paese al mondo ha pensato o pensa di elevare i limiti di velocità? Anzi in alcuni paesi (vedi Francia e Spagna) si stanno abbassando di 10 km i limiti delle statali. Qualcuno ci dirà subito che in Germania in molti tratti esistono solo limiti consigliati di 130 km/h. Premesso che per un tedesco un limite consigliato è un ordine e per un italiano un limite ordinato è un consiglio, pare che siano in corso riflessioni anche nel paese della Merkel. Abbiamo forse in Italia un parco veicoli migliore degli altri stati? No è mediamente un parco veicoli più datato con una media di 11 anni di vita. La strada per altro è fatta per tenere conto delle qualità medie dei conducenti (giovani inesperti, anziani) e non solo dei più performanti.
Ricordiamo in conclusione che il Tutor in larga parte è stato determinante per ottenere risultati molto positivi e addirittura clamorosi. Ma il Tutor è stato progettato per limitare le velocità, secondo i limiti massimi previsti, non per permettere poi di elevarli.
In conclusione l’elevazione del limite secondo ASAPS non porterà concretamente nessun vantaggio, ma comporterà solo svantaggi: più consumi, più inquinamento, più rischi di incidenti e inutili e spesso inesistenti guadagni di tempo.