Sono state accolte da trionfatrici le due monoposto Ferrari dal rientro dall’ Inghilterra (anche sulla strade locali non sono stati pochi coloro che hanno suonato il clacson e salutato, nell’incrociare le bisarche) subito dopo il loro arrivo nel reparto logistica, a fianco della Pista di Fiorano, erano già alloggiate nei relativi stand di lavoro per essere smontate e revisionate.
Qualche attenzione maggiore sarà data alla monoposto di Raikkonen per un approfondito controllo della sospensione anteriore, nel punto in cui ha avuto l’agonistico contatto con la monoposto di Hamilton.
Contatto che aveva scatenato nel dopo gara polemiche molto accese e roventi, senza mezze misure, e che, dopo una notte che deve essere stata di consiglio, sono state sopite ed archiviate da parte dei componenti vertice del team Mercedes, piloti compresi.
Se tutto è andato perfettamente bene per tutta la gara del finlandese, non si devono sottovalutare le cose in particolare una eventuale “stanchezza” dei materiali, interessati alla sollecitazione anomala dell’impatto, potrebbe essere latente e quindi da controllare in modo approfondito.
La situazione del campionato e la competitività tecnologica in essere, tra le due contendenti, non concede nessuna distrazione neanche simile ad un battito di palpebre.
Se oggi in Ferrari si sentono trionfanti per avere messo alle corde la Mercedes, in Inghilterra, nel prossimo appuntamento di F1, in Germania, l’appuntamento ha una doppia personalità.
Si corre in casa della Mercedes ed anche a pochi chilometri dalla casa natale di Sebastian Vettel. Entrambi potranno contare su un forte supporto morale dei loro connazionali e le tribune del “Motodrom” potranno essere contraddistinte e4 suddivise tra la colorazione argento delle Stelle a tre punte e quella rossa della Ferrari.
Frattanto da ieri, la Ferrari ha lascito a Silverstone uno dei suoi team che si possono definire “satelliti”, la Haas, per contribuire con Red Bull e Willians ad un ulteriore sviluppo dei “prototipi” delle gomme slick da utilizzare il prossimo anno.
Test “segreti” nel senso che i piloti dovranno solo sviluppare chilometri ed impressioni di guida con un programma dettagliato su pneumatici, rotondi e neri senza conoscerne le specifiche tecniche, di carcassa strutturale e composizione chimica del battistrada.