Il convegno che si è tenuto presso la Camera di Commercio in anteprima del programma pomeridiano di Modena Terra di Motori ha denotato 3 cose:
Prima: un disinteresse generalizzato da parte degli appassionati e di una certa tipologia qualificata di addetti ai lavori, totalmente assenti in sala. Si e no si sono contate una quarantina di persone presenti, praticamente solo i relatori ed i diretti interessati a portare i mezzi per la rievocazione storica del pomeriggio.
Seconda: si pone un ampio interrogativo da indagare profondamente: Modena è ancora Capitale dei Motori?
Al momento la risposta concreta è nel limbo della negatività se andiamo a valutare quante sono le vetture in pista oggi nel mondo impegnate in competizioni. Quante realizzate ex-novo o elaborate in tal senso e gestite da team modenesi.
Terza: l’assenza assoluta di qualche rappresentante della società proprietaria dell’impianto di Marzaglia quando sui social si alternano di giorno in giorno evoluzioni della specie sul prolungamento indispensabile anche se molto tardivo. Evidentemente non si sono ancora effettivamente superati i diktat del dicembre 2006 da parte dell’amministrazione e dalla politica locale che sanciva a tutto spiano a livello di Consiglio Comunale:
“La pista di Marzaglia vuole dare una risposta al dramma della guida spericolata. Non si vuole certo creare qualcosa che incrementi il miglioramento delle performance sulla pubblica strada.”
Il progetto doveva essere solo realizzato in funzione dei corsi di guida sicura e di raduni d’auto d’epoca con la volontà di creare un turismo “mussale” che ancor oggi non esiste o quasi in nessun settore, neanche nell’arte classica.
Poi senti parlare il rappresentante della Dallara e scopri, per il popolino, non certo per gli addetti ai lavori, che a Fornovo Taro sulle prime colline di Parma, esiste un entità economica e tecnologica che è leader nel mondo per la realizzazione delle vetture da competizione (scocche, aerodinamica e sospensioni). Mancano solo i motori.
Un centro tecnologico di altissimo livello, 3 gallerie del vento un simulatore di guida ancora più completo e sviluppato per possibilità di utilizzo di quello della Ferrari alla Gestione sportiva di Maranello, centro di sviluppo e lavorazione dei materiali più sofisticati. Brevetti registrati a volontà compresi quelli su riciclaggio dei nuovi materiali.
Da settembre sarà operativo un nuovo polo ingegneristico in cui saranno ammessi i 25 migliori studenti delle università dedicate all’automotive per una ulteriore approfondimento su Racing Engineering. Un centro completo anche di un servizio di ristorazione legato a prodotti del territorio.
Se questo non bastasse al di la del fiume Taro un Autodromo polivalente, utilizzato nella maggior parte dei giorni per i corsi di Guida Sicura, corsi massivi e molto impegnativi, dove la Dallara può confrontare in pista i risultati del simulatore e poi dove si organizzano gare di Campionato Tricolore.
Propri tutto quello che manca a Modena Terra i Motori.
In pratica ogni fine settimana la Dallara è presente in pista, dalla F1 alle gare a ruote coperte, con 300 unità nelle competizioni nel mondo, oltre ad avere attiva tutta una serie di collaborazioni molto confidenziali e pertanto non pubblicizzatili per la progettazione completa di vetture da competizioni di marchi ufficiali e di vetture Gran Turismo da strada.
Oggi la Dallara è al via anche della 24 ore di LeMans nella classe riservata a quelle vetture che una volta erano definite sport ed erano un campo di battaglia anche di Ferrari e Maserati.