“Quanto è forte l’heritage della Motor Valley?” questo il tema del dibattito che è programmato per la mattinata di domani presso la Camera di Commercio di Modena a partire dalle ore 10.00.
!2 anni orsono, a dicembre del 2006, questueranno i resoconti relativi la progetto problema della Pista di Marzaglia.
“La pista di Marzaglia vuole dare una risposta al dramma della guida spericolata. Non si vuole certo creare un qualcosa che incrementi il miglioramento delle performance sulla pubblica strada”.
Questo il concetto di base con cui l’amministrazione di Modena ed il suo primo cittadino Giorgio Pighi hanno confermato la realizzazione di una struttura che non ha nulla a che fare con uno degli assi portanti della economia locale, l’ high-tech legato all’automobile che invece ha bisogno di strutture completamente differenti per espletare la ricerca sui nuovi prodotti del settore automotive.
Il progetto sarà realizzato in funzione dei soli corsi di guida sicura e raduni di vettura d’epoca, concetto portante su cui l’amministrazione lavora per creare il mito della Città di Modena all’interno di “Terra diMotori” con l’obiettivo di creare una “turismo museale” che attualmente è inesistente per le altre forme dell’arte .
Il rispetto ambientale e la volontà di non scontentare nessuno, guideranno la fase operativa del progetto che verrà realizzato su una parte minimale dell’area che a suo tempo fu “acquistata”, dalla curia modenese, per realizzare il progetto di un vero autodromo con concetti innovativi sia per la parte tecnologica che agonistica. ”
Stando alle indiscrezioni ed alcuni rendering apparsi in rete domani l’Amministrazione Comunale dovrebbero fare delle dichiarazioni che rappresentano un cambiamento di rotta, sul tema dell’allungamento della pista di Marzaglia che oggi sembra essere diventata una priorità imprescindibile.
Allora in uno stillicidio di proclami, rimaneggiamenti e decisioni procrastinate si arrivò a decidere che le autorizzazioni del caso sarebbero state limitate alla realizzazione, peraltro mai avvenuta, di quello che si ipotizzava dovesse diventare il più moderno ed avanzato centro di guida sicura con strutture adeguate presente in Europa.
L’unica certezza è che sono stati 12 anni persi per uno sviluppo agonistico della Città di Modena a fronte delle necessità agonistiche rappresentate da quelle realtà, praticamente scomparse, dell’agonismo a livello inferiore a fronte della F1, rappresentata dalla sola Ferrari.