Nessun equipaggio modenese, alla fine, ha preso il via alla Modena Cento Ore 2018. Quest’anno sono ben 101 le vetture verificate, divise due sezioni: 72 per la classe competition e 29 per la classe regolarità. In entrambe sono presenti alcune delle macchine da competizione più famose della storia.
La gara è iniziata sulla magica pista di Monza con due prove molto diverse, ma ugualmente impegnative: quella adrenalinica, di velocità con partenza in griglia in cui ha prevalso la GT40 e quella davvero emozionante sulla sempre rimpianta pista sopraelevata dove i concorrenti hanno potuto provare l’emozione di percorrerla come nel passato, e poi affrontare la parabolica rispettando medie e tempi imposti.
Fin dai primi giri sullo storico circuito lombardo, si è capito che quest’anno la competizione sarà veramente accesa: i lunghi rettifili hanno permesso alle vetture equipaggiate con i V8 “Big Block” americani di esprimersi al meglio.
Abbiamo quindi potuto apprezzare la velocità espressa dalla Ford JT40 dell’equipaggio 39, Richard Meins – Tim Huxley (UK) seguirti a ruota dallo Shelby Cobra Daytona Coupe, numero equipaggio 6, Olivier Ellerbrock – Klaus Rohwer (DE)
Tra le vetture più interessanti dal punto di vista storico sono scese in pista la Lancia Stratos N.70 di Max Girardo (CH) con Elio Baldi (IT), la Lancia 037 Stradale in gara con il numero 71 Robert Wadsworth – Alistair Oxley (UK), le Ferrari 250 SVB e la Ferrari 375 MM Pinifarina Spider del 1954 dell’equipaggio 19 Gigi Barp e Thomas Shaughnessy (ITA-USA). Molto interessante anche la Porsche 904 Carrera GTS del Royal Automobil Club, numero 41guidata da David Clark e Ben Shuckburgh.
A fare loro da cornice, quello che in tanti casi potrebbe essere definito il gota dell’automobile, ma che per la Modena Cento Ore è lo standard, fatto da Daytona gruppo 4, Porsche 911 in qualsiasi versione racing realizzata tra gli anni 60 e la fine degli anni 80 ele classiche vetture sportive inglesi.
Dopo l’attraversamento di Milano per portare il saluto della Modena Cento Ore all’Automobile Club locale, una veloce corsa in autostrada ha portato i concorrenti a Pietraspaccata per la prova in salita di oltre 9 km percorrendo una strada persa nello fantastico scenario delle coline parmensi.
Come sempre, la Modena Cento Ore è comunque una sfida importante per uomini e mezzi, e già l’arrivo di tappa alla fine del primo giorno al Salsomaggiore Terme ha mostrato uno schieramento con alcuni buchi.
Adesso, con l’arrivo del tramonto inizia il lavoro dei meccanici per fare in modo che domani si possa ripartire con i ranghi più completi possibile.
Come ha detto un nostro concorrente scrivendolo nella chat: “Ho caldo, ho sete e sono affamato, quindi va tutto benissimo! Non posso essere più contento. Speravo di arrivare alla fine per prendere un bicchiere d’acqua e sono stato accontentato con abbondanza quando, appena parcheggiato, è venuto a piovere a catinelle”.
Categorie