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G.P. di Monaco decisivo per la definizione delle squadre 2019? I tecnici la sollecitano per iniziare il progetto della nuova monoposto

Il venerdì del G.P. di Monaco è un’occasione per molto glamour ma anche per parlare del futuro delle squadre di F1.
E’ un punto cruciale della stagione e si stanno cercando di tirare le fila della lunga serie di contatti in essere ed anche dare eventualmente degli annunci ufficiali: Situazione questa desinata proprio a stabilizzare il futuro della stagione in corso, eliminando quelle che potrebbero essere delle tensioni tali da danneggiare il conseguimento degli obbiettivi finali dell’anno.

Vi sono parecchi contratti in scadenza a fine anno però non si può aspettare più di tanto per una lunga serie di motivi, compreso quello tecnico visto che ormai, in una parte delle squadre, si cominciano a tracciare le prime linee per le monoposto del prossimo anno e quindi se i tecnici sanno per filo e per segno quali sono le caratteristiche fisiche, altezza in particolare, di coloro che le saranno chiamate a guidare, possono già concretizzare alcune opportunità da ipotizzare come sviluppo ai simulatori.

Il peso non è più un parametro così pressante, come sino ad oggi, in quanto è stato stabilito che da ora in poi, 2019, per i piloti è stato stabilito un peso standard di 80kg. Nessuna dieta esasperata, pertanto per loro.

Non solo per la definizione di come gestire in assoluto il peso minimo della monoposto e come raggiungerlo posizionando le zavorre.

Sapere quali saranno i piloti del futuro, consente anche di valutare quelle che dovranno essere le caratteristiche tecniche, guidabilità in particolare di una F1, da bilanciare in funzione dei desiderata di ogni pilota, a partire da quelle che dovranno essere le funzionalità e numero dei manettini, presenti all’interno del volante-computer.

Volante – computer con cui gestire tutte le singole opportunità di sfruttamento, nelle opportunità legate a quanto espresso dalla gestione elettronica legata ogni singolo componente come erogazione motore, recupero e rilascio dell’energia elettrica, tipologia di suddivisione della frenata tra i due assi, gestione della frizione, velocità di cambiata ed infine suddivisione della potenza al differenziale.

Se possibile mantenere lo status quo vede l’interesse di quelli che sono i piloti di prima squadra che ben sanno che il primo avversario per il successo è il compagno di squadra.

Compagno di squadra che però deve essere appena appena meno forte, per quando questo possa essere necessario per il risultato finale complessivo, di squadra.