A partire da domani si ricordano i giorni del 1994 che furono ipiù tristi e sfortunati per la F1 sul circuito di Imola.
Era la 17a volta in cui queste monoposto partecipavano ad un appuntamento iridato sul circuito del Santerno.
Sin dalla vigilia, a seguito di quello che era successo nelle prove libere nella settimana antecedentemente la gara, si notò un forte nervosismo da parte di Ayrton Senna che se la doveva vedere con un Michael Schumacher emergente, determinato e quasi spietato.
Il campione brasiliano non si trovava assolutamente con la sua nuova monoposto, la Williams, ed aveva richiesto parecchie modifiche sostanziali che, con il senno di poi potrebbero essere state all’origine dell’incidente che gli costò la vita sia pure con una serie di circostanze che ancor oggi sembrano essere assurde e che la presenza dell’Halo avrebbe azzerato, negli effetti.
Nelle prove, sabato 30 aprile, Ronald Ratzenberger, per l’emozione del debutto, commise un errore che gli sarebbe poi costato la vita. Dopo una scordolata violenta, in cui lo spoiler anteriore subì un grave danno strutturale latente, non rientrò ai box per effettuare un controllo da parte dei meccanici.
Situazione che gli avrebbe saltato la vita visto che, alla massima velocità, lo spoiler anteriore della sua monoposto ebbe un cedimento strutturale che gli avrebbe fatto perdere il controllo della sua monoposto che si schiantò contro le barriere alla massima velocità con un impatto violentissimo che non gli ha lasciato scampo.
In precedenza un altro incidente aveva coinvolto Rubens Barrichello con conseguenze molto gravi dal punto di vista fisico creando altrettante preoccupazioni proprio a Senna.