La F1 è pronta ad esplodere. Lo si intuisce dalle polemiche che covano sotto la cenere e sono pronte a divampare. I motivi sono a 360° e riguardano un po’ tutti gli aspetti di un mondo che prima o poi è destinato a cambiare: da capire se con una evoluzione o una involuzione. E’ evidente che il passaggio tra la storica gestione di Bernie Ecclestone e quella nuova di Liberty Media non poteva essere indolore in particolare quando si va a toccare il tasto “soldi” e già nell’anno appena trascorso vi è stata una recessione nelle entrate destinate, percentualmente da suddividere, alle squadre per un ammontare di circa 60 milioni di euro.
Come se questo non fosse sufficiente stanno partendo le polemiche relative alla scelta dei pneumatici che saranno a disposizione delle squadre a partire dal prossimo fine settimana. Le scelte effettuate, dal fornitore, unico sono state impostate dalle valutazione espresse dalla maggior parte delle squadre.
Nella scelta ne è rimasta “svantaggiata”, al proprio dire, la Mercedes che ha impostato molto del proprio lavoro effettuato nella seconda settimana di test al Montmelò utilizzando i pneumatici caratterizzati dalla gradazione più “dura” del battistrada in funzione dello sviluppo di un programma più dedicato alla lunga distanza, quella della gara, che alla prestazione unica nel giro della qualifica.
Subito si è fatto serpeggiare dalla Germania il pensiero di un favoritismo pro Ferrari su cui il fornitore ha voluto subito prendere le distanze indicando, nella scelta effettuata, l’importanza espressa dai dati e commenti espressi da tutte le squadre, non solo dalla Ferrari.
La voce della Mercedes sembra essere stata fuori dal coro e la cosa ovviamente ha creato dei malumori e dei risentimenti di cui vi saranno strascichi sicure.
Altra “brace” pronta ad accendersi sembra essere quella della prossima fornitura dei motori Renault per la Red Bull, rapporto di collaborazione in scadenza a fine anno e che deve essere definito entro pochi mesi, ad inizio estate. La squadra di Enston ha mostrato molto interesse per quanto fatto vedere in pista dalla Toro Rosso, suo junior team, con i nuovi motori della Honda.
I responsabili della casa francese non hanno mancato di esprimere pubblicamente con un immediato commento piccato il loro risentimento, garantendo come al solito una fornitura di primo livello e non secondario a fronte del team ufficiale.
Nel tutto rammentare una paio di cose: le ripetute frecciatine che puntualmente Sergio Marchionne fa arrivare nel circus e le altrettanto puntuali esternazione di miste E che non ha gradito il trattamento “morale” ricevuto e che intravvede motivi di appannamento per quello che lui ha saputo creare e gestire nel corso degli anni.