Ancora i motoristi sotto la lente d’ingrandimento degli ispettori della Fia. Dopo il gran lavoro effettuato a Monaco, in questi giorni ne è scaturito un ennesimo pronunciamento che forse è stato sollecitato anche da Liberty Media, senza escludere che vi sia un “solfeggiatore” di turno all’interno del Circus.
Questa volta non si tratterebbe di qualcosa che possa coinvolgere una border line grigia del regolamento ma più concretamente un aspetto “commerciale” nella fornitura di motori da parte delle squadre ufficiali nei confronti dei team satelliti. I motori forniti agli stessi non sarebbero al 100% uguali, dal punto di vista delle prestazioni, ma solo simili, nel confronto con quelli utilizzati sulle monoposto delle squadre ufficiali, anche se quest’anno la fornitura prevede l’unicità degli esemplari. Non sono ammessi motori della passata stagione., alcune gestioni della power unit sarebbero differenti. Non solo per la presenza di differenti fornitori di benzine ed oli lubrificanti.
Andrà a finire, ed era una cosa risaputa da tempi più lontani della F.1, che a fronte di fusti per i carburanti e lattine per gli oli, marcati con i nomi dei fornitori-sponsor il prodotto presente all’interno sia differente. Nulla da eccepire da parte della Fia purché lo stesso, utilizzato di gara in gara, sia conforme ai campioni depositati di volta in volta per effettuare le analisi di comparazione e conformità.
La nuova normativa rivolge l’attenzione nei confronti della gestione elettronica della power unit. Sembra che possa essere tollerata una differenza solo nel caso in cui vi sia un esplicita presa di posizione da parte della scuderia “cliente”