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F.1 ancora una restrizione nel regolamento tecnico della Fia per quanto concerne i motori. Di certo Sergio Marchionne avrà di che ridire

Ogni giorno che passa la Fia presenta un aggiornamento tecnico, restrittivo, per quanto concerne il settore Power Unit. Ormai però si è in dirittura d’arrivo per il debutto delle monoposto e tutti questi “aggiornamenti” restrittivi costringono i tecnici ad aguzzare l’ingegno e nello stesso tempo non dormire sonni tranquilli.

La nuova restrizione riguarda la temperature dell’aria nel plenum del motore. Non deve avere una temperature inferiore a quella ambiente, anzi deve avere sempre, in ogni momento  un valore medio superiore di 10 gradi. Evidentemente si vuole evitare che vi siano stati o vi siano ritocchi troppo elevati verso il basso, che consentano di avere una maggiore densità dell’aria compressa che viene immessa nel cilindro.

Una presa di posizione della Fia che evidentemente è stata “sollecitata” da qualcuno dei costruttori di motori che deve essere venuto conoscenza che un concorrente era riuscito ad ottenere dei valori di temperature molto bassi, quindi avere una densità dell’aria più elevata che equivale a maggiore potenza erogata.

Senza voler malignare, anche perché questo sarebbe solo continuare quel tarpare le ali a quei produttori di motori che in F1 stanno investendo e cercando soluzioni tecnologiche sempre più elevate, elaborate ed anche costose.

Ci viene il pensiero che la vittima sacrificale sia ancora una volta la Ferrari, senza escludere però che a mettere la pulce nell’orecchio siano state anche le illazioni relative agli oltre 1000Cv di potenza che avrebbe raggiungo il 6 cilindri della Mercedes da montare sulla W09 e le monoposto clienti.

Un tarpare che è il concetto tanto caro a Liberty Media che ha come proprio concetto di base quello di dare possibilità equivalenti di vittoria, dal punto di vista tecnico, a tutte le 20 monoposto al via.

Una restrizione alla liberta di pensiero che invece Sergio Marchionne vorrebbe essere presente in F:1  pochi punti cardine e poi la libertà d’espressione tecnica più avanzata.

La Fia, onde evitare che il buco grigio corrispondesse a problemi nell’arco della stagione, ha preso la palla al balzo, sia pure in zona cesarini, tenendo conto che i motori di oggi sono stati progettati e costruiti per avere una percorrenza media di quasi 7000 km. ad esemplare durante i 7 gran premi che ogni esemplare deve per forza percorrere senza esser sostituito, salvo penalizzazioni, se si arriva a dover ricorrere ad una quarta unità per finire il campionato.

Il dato di 10 gradi di temperatura minima in più,  rispetto a quella ambiente, dovrà essere il risultato medio dei dati raccolti dal sensore fornito dalla FIA e posizionato nello stesso punto per tutti i plenum dei motori. Esso terrà conto dei giri di partenza e di rientro, di ventilati giri in regime di safety car ed ogni altra situazione anomala rispetto allo standard di prestazione richiesto durante la gara.

Stesso dicasi per prove e qualifiche, in particolare.

Il valore di riferimento, cui aggiungere il +10, sarà quello che verrà di volta in volta fornito ed ufficializzato dal servizio meteo gestito dalla FIA prima che le monoposto scendano in pista.