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FERRARI F1

La Ferrari manda in pista a Fiorano, Giovinazzi, il suo terzo pilota per quest’anno Il pilota italiano comincia così a fare i confronti con i dati raccolti al simulatore

Fiorano: Nonostante una leggera nebbia che ha mantenuto umido l’asfalto sulla pista di Fiorano, Antonio Giovinazzi ha preso contatto con la monoposto Ferrari del 2015 per iniziare il suo apprendistato, concreto, in F.1. L’obiettivo di questi primi giorni di lavoro è acquisire dati precisi su quello che è il comportamento della monoposto in pista a fronte dei dati che sinora squadra e pilota hanno raccolto lavorando al simulatore. Mentre all’interno del reparto corse il pilota italiano ha potuto fare esperienze anche con la monoposto dell’anno appena passato, in pista deve accontentarsi di usare, come imposto dalla FIA,  una monoposto vecchia di 2 anni, anche se già dell’era ibrida. Se in assoluto le cose sono sul differente, sul relativo non più di tanto perché c’è comunque la possibilità di un confronto tra i dati “teorici” e quelli reali su quella monoposto, tenendo presente che anch’essa é al debutto a Fiorano, con un lavoro continuativo e non solo con un paio di  quei “filming” day da 100 km. consentiti nell’anno in cui una monoposto è in attività.  Il lavoro di Giovinazzi è, in particolare, legato all’assuefazione assoluta nel capire come si deve e può gestire  una monoposto utilizzando tutti i “manettini” presenti sul volante. E’ ovvio che per lui si tratta di un volante standard e non personalizzato come viene richiesto dai piloti di prima squadra. Nessuna o poche le velleità esprimibili nella ricerca, per ora, delle prestazioni e tempi sul giro. Questo lavoro  non sarà a spot ma sarà continuativo, nelle prossime settimane, e non si esclude che vedrà il pilota impegnato, sempre a Fiorano con la vettura “laboratorio”che la Ferrari ha allestito per sviluppare le nuove gomme, di maggiori dimensioni previste per questa stagione. Prima della presentazione della monoposto 2017, venerdì 24 febbraio quando la stessa andrà a percorrere 100 km., il terzo pilota Ferrari sarà impegnato in una lunga sessione di test per sviluppare la versione definitiva delle gomme da “umido” e da pioggia. Lavoro possibile su questo tracciato in funzione della sua prerogativa tecnica: è dotato di un impianto di innaffiamento che copre tutti i suoi 2963 metri con una gamma di getti d’acqua che arriva al nubifragio, oltre a mantenere in assetto costante il livello presente sull’asfalto. Si pensi che l’impianto è così sofisticato che tratti di pista possono essere lasciati asciutti, ogni curva può essere bagnata con una quantità d’acqua differente, compreso anche lo stato differente tra ingresso ed uscita della curva.