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Ferrari Ges continua la rivoluzione degli uomini a tutti i livelli

Maranello: Continua il caleidoscopio delle rivoluzioni per gli incarichi all’interno del reparto corse della Ferrari. Da intuire e definire quanto e come questo continua nel tempo, quanti sono coloro che, sollevati dai rispettivi incarichi nella squadra corse, in particolare quelli presenti in pista, potrebbero rimanere all’interno della Ferrari e quanti invece hanno già intrapreso il tragitto verso nuovi orizzonti presso la concorrenza. Nomi di prima grandezza e conosciuti da grande pubblico come pure  altri che invece hanno sempre lavorato, quasi in incognito, senza la ribalta delle cronache e la prima fila del palcoscenico.

Quello che sta succedendo in questo periodo, scelte in cui Sergio Marchionne è il protagonista principe, è il risultato dell’analisi approfondite delle situazioni che si sono create non solo in pista ma anche all’interno dei singoli reparti che compongono la scala “gerarchica”, per working progress che consente dalla fase progettuale, prototipale, di sperimentazione, e di produzione per poi di avere la soluzione finale, la monoposto Sf70H che i piloti hanno utilizzato in pista. Un rinnovamento organizzativo e di uomini iniziato prima di metà anno con l’allentamento di Lorenzo Sassi dalla responsabilità del progetto “power Unit”. Parallelamente anche all’interno del reparto corse vi sono state delle osmosi tra i vari reparti GT ed industriale compresi andando ad infrangere quelle enclavi presenti, proprio all’interno del reparto corse, per cercare di evitare il ripetersi di alcuni tristi episodi, anche clamorosi, del passato.

Ormai tutto quello che viene ai box viene filmato ed analizzato da un gruppo di persone che ha l’obiettivo di mettere quei punti sulle i che sono mancate nel momento fatidico di ogni corsa, andando a confrontare anche i dati reali con quelli disponibili nel virtual garage di Maranallo e quelle che sarebbero state le ipotetiche migliori risultante, per i risultati, sotto la bandiera a scacchi.

Marchiane ha preteso e ricevuto situazioni analitiche  e non ha escluso nessuno dalla sua analisi decisionale, carte alla mano, a partire da Sebastian Vettel, definito un tedesco troppo sanguigno, a Kimi Raikkonen troppo alterno nel gestire le proprie gare.

Da queste carte oggi si arriva  a parlare di due uomini di primo piano, nella presenza e nella responsabilità in pista, Diego Ioverno che ricopriva l’incarico di responsabile della squadra dei meccanici e David Greenwood che era il responsabile della monoposto di Kimi Raikkonen. Mentre per Ioverno non è ancora certo che possa rimanere all’interno della Ferrari Ges, sembra che avesse ricevuto interessanti proposte di lavoro da oltre Manica, il tecnico inglese ha già intrapreso un’altra  impresa agonistica all’interno della Manor, che uscita ad inizio anno dalla F1, ora è interessata al programma endurance WEC.