La rivista Altro Consumo ha come proprio asset ideologico quello di andare ad esaminare, con una lente di ingrandimento talmente potente da sembrare un microscopio, tutto e di più, senza escludere nessun ramo d’interesse in cui possa essere coinvolto un cittadino in veste di acquirente-utilizzatore.
Nel numero di dicembre ha messo sotto torchio 3 modelli di vetture “full elettric”. Obiettivo: quello di verificare la veridicità di quanto asserito dalle case costruttrici per quanto riguarda l’effettiva percorrenza con un “pieno” nella carica della batteria.
Per prima cosa è stato analizzato il prezzo di questi 3 modelli che fluttua da un minimo di quasi 32.000€ per arrivare ai 40.000€. Vetture che non sono certo economiche. A parità di classe con quelle tradizionali si tratta di un gap di 10.000€ in più. In alcuni casi, se si fa ricorso al solo sistema di ricarica domestico, quello fornito di serie dal costruttore da 2,3kw, sono richieste da un minimo di 13 ad un massimo di 26 ore per effettuare una ricarica completa. Acquistando un sistema di ricarica più potente i tempi si riducono e la dispersione di energia fluttua tra il 5 ed il 10% durante l’operazione completa.
I tre modelli sono caratterizzati da differenti capacità delle batterie da un minimo di 30kW ad un massimo di 60 Kw e con potenze del motore fluttuanti da 92 a 204 cv.
Il test è stato effettuato su un tracciato misto di 40 km, le macchine hanno viaggiato a stretto contatto per vere le stesse condizioni di traffico. Oltre al guidatore, sono stati distribuiti 155 kg per simulare la presenza di persone e bagagli. Durante la prova il condizionatore d’aria è stato “puntato” sui 22°. Il totale dei chilometri percorsi stato di oltre 124. Parallelamente si è assistito alla rotazione dei tre guidatori in modo tale da avere un sistema di rilevamento dati veramente ponderato in cui le capacità di guida di ogni singolo non venissero ad incidere sul risultato finale di un solo modello.
La prova ha sancito che il rendimento, in percorrenza, è risultato inferiore al 60% di quello massimo dichiarato con cui la vettura è stata omologata ed il cui dato fa parte delle sue informazioni tecniche.
Tutti fattori, oltre un costo maggiore all’acquisto, che frenano la divulgazione di massa delle vetture Full Elettric, anche per una presenza troppo “sporadica” per non dire nulla di di punti pubblici cui connettersi per la ricarica, una volta arrivati a destinazione.
Vi sono facilitazioni a macchia di leopardo di regione in regione e di città in città in Italia. Dove però i vantaggi sono decisamente inferiori se paragonati a quelle delle nazioni europee più avanzate in tal senso.
Le auto elettriche non emettono CO2 dove circolano ma lo fanno all’origine, alla fonte di produzione dell’energia e delle batterie stesse. C’è poi un problema che prima o poi si evidenzierà: lo smarrimento delle batterie che hanno perso il loro rendimento energetico.