Corre voce, peraltro non confermata e su cui si basa il massimo del riserbo, che esista un progetto quasi esecutivo in grado di esprimere un nuovo tracciato della “complanarina zoppa” che andrebbe a salvare capra e cavoli, da una parte, e risparmiare dall’altra. La parola risparmiare ha da una parte quasi del miracoloso, dall’altra appare come una “bestemmia” quando si parla di opere pubbliche. E’ un progetto che gli interessati, i residenti del borgo della Busa, avrebbero fatto realizzare, non a sole parole ma a fatti concreti, andando a studiare la topografia delle zone prospicenti il borgo e non solo.
Questo progetto starebbe ad indicare la concretezza delle persone, non ciarlatani allo sbaraglio, che hanno guardato di cercare una soluzione che sarebbe ottimale sia a favore della salvezza del patrimonio artistico rappresentato dalla Villa Lonardi, dell’intero borgo della Busa, che ne risulterebbe valorizzato, e con un occhio molto importanti ai famosi “conti della serva”.
Quello che risulta essere strano, è la mancata concretezza da parte delle “controparti” nel voler valutare questa alternativa, ammesso che ne conoscano i minimi particolari, come invece sarebbe d’obbligo quando si parla di opere pubbliche e di impatti ambientali che prevederebbe la proposta e l’analisi di almeno 3 progetti da confrontare, esaminare, scegliere e se mai anche miscelare tra di loro. Fermo restando che le decisioni non saranno semplici da prendere, anche solo per l’alterigia tipica di queste situazioni. Una cosa sarebbe indispensabile, improrogabile, certa e nello stesso tempo indipendente: iniziare comunque e subito i lavori per la realizzazione della rotonda da posizionare davanti all’ingresso della deviazione per il casello di Modena Sud in modo da cominciare, quanto prima, a snellire il caotico traffico presente in quel punto della statale di passo Brasa più nota come strada Vignolese per i modenesi doc.
La rotonda infatti è comunque una parte comune al progetto di cui si discute tanto e che ha una caratteristica, vista dall’esterno, è troppo politicizzato e non è invece dedicato a risolvere un annoso problema per il traffico del territorio. Per questa opera esiste un problema che è da sempre radicato e legato alla realizzazione di opere pubbliche in provincia di Modena. Basta ricordare tempistiche e ritardi legati al completamento dell’alta velocità ferroviaria per astruse diatribe nel scegliere quale fosse la soluzione migliore compresa quella di mirabolante un passaggio “sotterraneo” in stazione centrale. Bocciato per vari motivi ma anche perché avrebbe messo in ombra l’analoga soluzione realizzata a Bologna e avrebbe dato poi adito a pretese di un numero maggiore di soste dei treni veloci a Modena.