Automobilisti preparatevi a mettere le mani nel portafoglio. Già la benzina ha subito un bell’incremento di prezzo alla pompa in questi ultimi giorni a fronte di un incremento del prezzo, all’origine, per il barile di petrolio.
Poi e non solo, si è cominciato a parlare dell’incremento di altri costi diretti ed indiretti, legati alle necessità del welfare con le tasse di proprietà che vanno alle regioni, dei passaggi di proprietà che spettano alle Province che non fanno peraltro un’ adeguata manutenzione minima alle strade salvo spendere i soldi per i cartelli da appare per i limiti di velocità che a loro volta hanno spesso e solo lo scopo di far cassare gli enti locali.
Si vuole imporre una tassa sull’inquinamento per i mezzi che sono datati. Chi ha queste “pensate” non capisce che se una persona od una famiglia deve usare una vettura datata è perché ha delle necessità impellenti, di vita e di lavoro cui non si può sottrarre vista anche l’insufficienza, per non dire assenza, del trasporto pubblico.
Se queste persone avessero entrate sufficienti per permettersi di comprare una vettura nuova o usata, ma più recente di quella posseduta, lo farebbe di sicuro.
Siamo alle solite: l’ automobilista “coccodè”, è la gallina dalle uova d’oro, quella che non può circolare anche se “produce” solo il 25% del livello d’inquinamento globale e….. chi più ne ha più ne metta