Dalle piste alle sale riunioni, la F1 non ha un momento d’attesa e di pace. Ieri sera tutti i responsabili delle squadre sono rientrati fretta e furia dal Messico per potere fare il punto della situazione, con i rispettivi responsabili di settore e partecipare alla riunione di domani con tutte le carte in regola per affrontare quella che si può definire una rivoluzione epocale della F1. Si devono definire i temi tecnici, programmatici ed economici che dovranno essere applicati nel momento in cui andranno a scadere gli attuali accordi sottoscritti per la gestione del Circus da parte della Fom, Fia.
Dall’altra parte del tavolo i rappresentanti delle squadre che hanno differenti concetti del sistema. Le squadre al top, Ferrari, Mercedes e Red Bull non vogliono certo cedere le rendite di posizione, nello stesso tempo vogliono salvaguardare i relativi investimenti strutturali anche in funzione di un concetto che non è mai stato superato che è quello che è sempre stato ribadito da Enzo Ferrari: Costruttori ed assemblato o garagisti come definiva buona parte, se non tutti, i team inglesi. Un appellativo che oltre Manica non è mai stato digerito ed ha sempre portato ad una sorta di ostracismo e collaborazione di parte quando un pilota era in lotta per il mondiale e si fornivano delle coalizioni di parte dal far invidia ai nostri partiti e governanti.
Certo che la F1 di oggi ha dei costi che sono piuttosto elevati e lo scopo è quello di allargare il range della competitività grazie alla fornitura di motori che abbiano delle specifiche economiche calmierate e nello stesso tempo abbiano gli stessi livelli di prestazione e durata legati al motore utilizzato dalla squadra Ufficiale, Nel caso, oggi, Ferrari,Honda sempre i grosse ambasce, cosa molto strana, e Renault. Tra le proposte su cui discutere l’unificazione nella specifica di certi componenti da utilizzare su tutte le monoposto che non sono l’asse portante della prestazione. Questo per equiparare certe situazioni, ma sopra tutto per ridurre i costi di progettazione e di gestione. Componenti costruiti da un unico fornitore che dovrebbe essere la sintesi di ogni singolo supporto tecnico effettivo, una sorta di società in cui lavorano sotto una struttura autonoma tecnici che sono e saranno comunque in forza alle singole entità attuali.
C’è poi un argomento molto scottante: ridurre nell’immediato il numero di motori ed altri componenti che si possono utilizzare nel corso dell’anno. Traducendo in percorrenza, si dovranno costruire motori in grado ripercorrere distanze decisamente superiori ai 5500 km. che caratterizzano lo svilupparsi delle 24 ore più prestigiose per le vetture a ruote coperte, Daytona, Le Mans e Spa Francorchamps. Si parla di affidabilità effettiva e livello prestazione di oltre 7000Km. la distanza potrebbe essere ridotta, annullando la sessione di prove del venerdì. Ridurre il fine settimana di un G.P. ai soli due giorni di sabato e di domenica. Le squadre non sembrano essere assolutamente d’accordo in quanto la prima sessione di test del venerdì mattina, è una ulteriore occasione di introiti nel far girare piloti emergenti, spesso spinti da munifici sponsor per le cosi dette squadre di secondo piano. Altra nota favorevole al mantenimento della sessione del venerdì il fatto che questa è quanto mai necessaria perla verifica del lavoro “teorico” effettuato al simulatore che non sempre soddisfa al 100% l’aspettativa di prestazioni e di sensibilità dei piloti.