Sebastian Vettel non sembra, al momento, riscuotere molte simpatie tra coloro che seguono la F1. Viene spontanea una domanda: dove sta la ragione o di chi è la colpa? Sergio Marchionne non ha risparmiato le responsabilità del pilota oltre a quelle della monoposto e della squadra a partire dalla gara di Monza. Molto è da “imputarsi” alla mossa strategica messa in essere la Mercedes, che al G.P. di Spa, come d’altronde nell’anno passato, ha fatto un colpo di mano. Una manovra strategica di grande rilevanza, da veri maestri. Ha omologato il quarto motore (elemento ICE) con le specifiche previste dal regolamento, al momento e cioè un consumo d’olio immesso nella camera di scoppio al massimo consentito di 1,2 litri/100 km. Alla Ferrari non hanno avuto tale intuizione, forse “illusi” dai dati di potenza recepiti al banco prova con quello che sarebbe stato in consumo di olio previsto a partire dalla gara di Monza e fissato ad un massimo di 0,9 litri/100 km. La Mercedes ha dimostrato d’essere “vincente” in strategia a che grazie, evidentemente ai dati d’affidabilità sulle lunghe distanze percorribili dal motore 04 grazie al maggior consumo di 300 grammi d’olio in più ogni 100Km. Un contropiede strategico che ha costretto la Ferrari a richiedere prestazioni maggiori dal motore omologato a partire dalla gara di Monza, andando a portare al limite eccessivo tutti i suoi componenti, Uno in particolare, il connettore tra compressore e aspirazione motore, ha ceduto in due momenti diversi su entrambe le monoposto, facendo perdere succose opportunità di vittoria.
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