La Ferrari, a partire dalla prossima stagione di F.1, perde una delle sue peculiarità: essere l’unico team che si può definire costruttore in quanto, nell’unica entità operativa, è in grado di progettare e costruire in proprio una F.1 completa.
Quando per completa si intende tutta la parte telaistica, cui vengono abbinati motori e cambio, questi ultimi forniti poi ad altre squadre iscritte al mondiale della FIA, in veste di clienti.
Nella nuova sede della Red Bull Racing è diventata completamente operativa una nuova sezione dedicata alla power train che oltre al progetto ha il compito di realizzare e gestire in proprio quei propulsori che andranno a spingere anche la Racing Bull sostituendo quei propulsori Honda che saranno utilizzati solo sino alla fine di questa stagione.
Questa, chiamiamola, nuova avventura si è resa necessaria quando la Honda ha annunciato il proprio ritiro dalla F.1 in quanto molto impegnata a livello economico nella progettazione e realizzazione dei nuovi sistemi di propulsione ad emissioni zero a livello mondiale e sotto la pressione delle problematiche innescate dalla pandemia.
Quando i problemi, legati alla pandemia, sono stati superati, in Giappone hanno verificato che la situazione economica non era così “devastante” come si era stimato e quindi era possibile riprendere il discorso di una continuità nelle competizioni di F,1, grazie alla presenza della disponibilità economica.
Honda Racing ha, ovviamente, cercato di riallacciare i discorsi con la Red Bull che nel frattempo aveva trovato un accordo con Ford, per il nome, mentre la nuova sezioni motori era in uno stadio di evoluzione ed investimenti che non poteva consentire di essere accantonata con un ritorno al presente.
Stante l’avanzato stato dei lavori per la parte meccanica in Red Bull, Honda ha cercato di approcciare un discorso legato anche solo alla parte elettrificata, che dal prossimo anno deve fornire una parte equivalente nella suddivisione della potenza massima erogata.
Discorso che ha trovato degli ostacoli che sarebbero stati di una entità tale per cui Honda ha deciso di riprendere il vecchio discorso, relativo ad essere ancora in grado di dare una fornitura completa, continuando la propria iscrizione come motorista presso la FIA.
A Milton Keynes, pertanto, ora sono in grado di realizzare una monoposto completa, senza ricorrere ad un fornitore esterno per la parte motoristica come è stato sinora, anche se il motore viene ufficialmente “marchiato” Ford. Proprio come da sempre fa la Ferrari tanto da ricordare la famosa definizione con cui Enzo Ferrari indicava i team inglesi “garagisti” nelle sua dissertazioni.