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Soldi soldi soldi è stata è e sarà la storia della F.1

I festeggiamenti per il 75° anniversario dalla nascita della F.1, che avranno il loro clou mediatico in un mega show di presentazione a Londra il 18 febbraio giorno della nascita di Enzo Ferrari, hanno all’origine la volontà di incassare soldi, soldi quanti più soldi da parte dei detentori dei diritti relativi alla gestione dell’immagine della F.1 con una ovvia ricaduta anche a favore delle singole squadre nel rendiconto di fine stagionenella classifica costruttori.

IL tutto senza andare a fagocitare, contrariamente a quanto si era vagheggiato all’annuncio di questa iniziativa, quelle che erano e sono le tradizioni della F.1.

Il giorno in cui, quasi in esclusiva e comunque non in concomitanza con analogo evento con uno dei top team, ogni squadra vuole ritagliarsi il proprio momento di gloria andando a presentare, almeno dal punto di vista statico, ogni propria monoposto da portare poi in pista con una evoluzione tecnico-pratica che va ben oltre a quelli che sono gli aspetti coreografici atti a valorizzare chi, a suon di soldi soldi soldi, è presente sulle monoposto e su tutti gli altri aspetti collaterali che vanno dalle tute dei piloti, dei meccanici e di tutto il personale ufficiale presente in pista.

Tenere presente, a tale proposito, che in Ferrari vi era anche una persona che, in pista, aveva un compito specifico controllare che tutto il personale dal team principal avesse un unico, chiamiamolo, Dress Code, definito da tempo gara per gara che nella passata stagione ha avuto il suo apice, proprio in Ferrari anche a favore dell’aspetto commerciale, con differenti soluzioni cromatica in alcune specifiche ricorrenze nelle gare del mondiale.