Lando Norris con la vittoria nella ultima gara della stagione sul tracciato di Yas Marina ha riportato il titolo iridato costruttori in casa Mc Laren dopo un digiuno che era iniziati dal 1998.
Andrea Stella, responsabile del team inglese, ha saputo gestire il recupero della squadra a fronte di come era iniziata la stagione ed ha saputo gestire al meglio i suoi tecnici che hanno saputo lavorare al meglio sfruttando anche l’arrivo delle nuove tecnologie a Woking che si sono dimostrate determinanti e nello stesso molto coordinate con quanto necessario successo in ogni gara.
Diventare vincenti comporta un cambiamento di mentalità a 360°ed il tecnico italiano ha saputo gestire questo cambiamento di mentalità che ha coinvolto i tecnici a Woking ma anche chi ha dovuto gestire le strategie in pista e gli uomini destinati al pit stop, anche per quanto riguarda il titolo piloti che è sfuggito a favore di Verstappen che ha saputo essere un pilota camaleontico nelle due gare decisive per anticipare ‘acquisizione del suo quarto titolo consecutivo.
Sainz, l’esodato, ha fatto tutto il possibile per togliere la vittoria di gara a Norris, ma comunque ha saputo ottenere un buon risultato a podio anticipando il compagno di squadra che è salito sull’ultimo gradino del podio partendo dall’ultima posizione.
Un risultato che non è stato sufficiente per invertire lo status dei punti in essere ma che ha dimostrato due cose: la Ferrari ha dato a Sainz tutte le opportunità tecniche necessarie e nello stesso tempo il madrileno ha voluto dimostrare di essere comunque un uomo squadra, sino all’ultimo, senza gettare mai la spugna.
Leclerc non è riuscito ad imitare Max Verstappen con quello che il campione dl mondo ha saputo fare in Brasile, quando è andato a vincere, da pilota a fronte di quanto fosse disponibile con la sua monoposto, ma ha fatto tutto quanto gli fosse possibile.
Hamilton ha voluto finire il suo rapporto con la Mercedes anticipando sul traguardo, di pochi decimi il suo compagno di squadra Russell.
Chi è mancato nella lotta tra i primi è stato Verstappen e non perché abbia voluto tenersi lontano dall’essere un ago della bilancia per la vittoria ancora da definire, ma perché la sua monoposto ha continuato a risentire della mancanza di Adrian Newuey.
Gasly ha confermato il miglioramento nella gestione dell’ Alpine da quando l’arrivo di Briatore ha rivisto l’organigramma di gestione. A seguire un altra “positività” quella del risultato della Haas con Hulkenberg, davanti ad Alonso risorto dopo i deludenti risultati recenti.
Piastri, andando prendersi una bella penalità in gara, non ha saputo rendere positivo il suo risultato in qualifica e solo nel finale è riuscito a riportanti in zona punti.