La gestione dei motori che sono disponibili in Red bull e per Verstappen in particolare comincia a farsi pesante in funzione dei chilometraggi percorsi per cui si fa sempre più possibile che si deva far ricorso ad una unità a chilometri zero che però andrebbe a dover “sopportare” una penalità in funzione del primo schieramento di partenza in cui la stessa dovessero essere utilizzata.
Ecco pertanto ipotizzabile e chiacchierato che una “unità” gara potrebbe essere montata proprio nel prossimo appuntamento G.P. del Brasile in quanto le caratteristiche del tracciato sono quelle in cui i sorpassi non sono così ostici come invece è previsto per i tre successivi appuntamenti nell’andare a fine stazione dove utilizzare questo motore più fresco.
Proprio per questo, secondo Helmut Marko, la decisione si fa sempre più concreta sul tracciato su cui è possibile superare, in quanto a sostituzione del solo motore, a San Paolo, vedrebbe applicata una sanzione di sole 5 posizioni da scontare sulla griglia di partenza.
Continuando nei suoi pensieri ad alta voce l’austriaco ha ammesso che il motore che è stato montato sulla monoposto del campione del mondo, in sostituzione di quello che aveva dato sensazioni di inequivocabile “fine vita”, nelle prove, non era idoneo per essere utilizzato in gara e lo stanno a dimostrare i gap dimostrati progressivamente in gara.
Qui la monoposto del Campione del mondo ha patito delle velocità che nei rettifili più lunghi hanno denunciato una carenza compresa tra i 3 e gli 8 chilometri all’ora che hanno da primo messo all’estremo la lotta iniziale con delle gomme che hanno faticato ad accendersi correttamente e che poi hanno influito nell’inseguito al recupero dei maggiori punti possibili a seguito della più corposa penalizzazione, in tempo, registrata in stagione per quei ripetuti comportamenti al limite che gli erano risultati “vantaggiosi” nella settimana precedente.