Spa-Francorchamps è uno, per non dire il circuito più iconico, del campionato mondiale di F.1 sia pure dopo aver subito un radicale accorciamento a fronte deo suo sviluppo originale, oltre i 14 chilometri.
Quando la gente ne parla fa riferimento alla mitica curva Eau Rouge, che si affronta ad oltre 300 km/h, che dal vivo sembra un vero e proprio muro da scalare, appena superato il punto della compressione. È anche il circuito più lungo del campionato e nella sua fisionomia prevede di effettuare almeno 50 cambi marcia per ognuno dei giri effettuati.
Nella sua lunghezza si caratterizza per i lunghi tratti super veloci, da percorrere a pieno con il pedale dell’acceleratore flat nella marcia più alta disponibile all’interno del cambio la 8a. In contrasto si alternano delle curve lente come sono quelle della Source e la Bus Stop dove i piloti devono inserire la seconda marcia, che richiede al pilota, in uscita, ddi avere il massimo dell’abilità per controllare lo slittamento delle gomme per evitarne il consumo, per riscaldamento fuori dal range di utilizzo.
Come è noto il cambio è il tramite che deve trasmettere la coppia che viene erogata dalla PU e quella effettivamente viene scaricata a terra dalle gomme. Ecco che i suoi ingranaggi subiscono tutte le sollecitazioni in termini di accelerazioni e quelli che sono i carichi provenienti dalle gomme posteriori, l’asfalto, bump, cordoli, bloccaggi e slittamenti. Questo per tutta la serie di gare in cui deve esser eutulizzato pe ri limiti del regolamento