Le strategie che le squadre sapranno e potranno impostare in occasione della gara di domenica, fatte salve le percentuali di possibile pioggia previste sinora nelle previsioni a distanza del meteo, sono legate alle caratteristiche della pista e del livello di abrasività dell’asfalto.
La fisionomia del tracciato catalano fanno si che vi sia un susseguirsi di curve che compleanno le possibilità relative all’usura delle gomme che già di per se stese il fornitore unico porta nelle tre gradazioni del battistrada definite “dure” tra tutte quelle disponibili in annata.
Vi sono due curve che emergono come vertice di sollecitazioni per quanto riguarda la gomma anteriore sinistra che assieme alla omologa, montata a destra, deve poi garantire il miglior inserimento nei tratti più guidati del tracciato dove sussistono i transitori.
Dalle due lunghe curve in appoggio, da percorrere ad alta velocità, è richiesto anche un opportuno carico aerodinamico che dia il massimo di guidabilità per cui emergono senza se e senza ma quelle che sono le caratteristiche “capitali” del sistema tenendo poi anche conto dei punti di velocità massima, indispensabile per consentire i sorpassi.
Stando alle ipotesi delle simulazioni, da verificare nei 180 minuti di prove libere, il giusto alternarsi delle tre differenti opportunità di gradazioni del battistrada propone almeno 2 soste ai box che in funzione delle tempistiche, in funzione delle percorrenze in numero di giri e delle temperature asfalto, vedono molto coinvolte, strategie a parte, l’efficenza delle crew allenate al cambio delle gomme che hanno lavorato molto nelle rispettive sezioni presenti nelle sedi dei teams.
L’imperativo è rimanere in tempi compresi nei 2″ bassi per favorire i sorpassi positivi in questi frangenti, stando ben attenti a non perdere quei decimi che possono imporre una perdita di posizioni in pista, in funzione della lunghezza complessiva del Pit Stop, dove la presenza nella disponibilità di gomme, se non nuove, con il livello minore di usura da utilizzazione pregressa.