L’elettrificazione del settore della mobilità va a finire che sarà la “sedia elettrica” per quanto riguarda l’industria della mobilità personale e quella che è da sempre stata alla base delle motorizzazioni: vetture spinte dal processo endotermico trasformato, tramite l’albero a gomiti, in energia meccanica.
Mobilità che è l’unico dei componenti dell’inquinamento globale che viene chiamato a risponderne pesantemente anche se ne è responsabile a confronto delle percentuali che sono minori a fronte di tutti, o quasi, gli altri settori cui corrisponde ogni singola responsabilità, come agricoltura ed allevamento intensivo.
I politici europei ora a fine mandato, hanno deciso una restrizione radicale ed imprescindibile per cui da “domani”, quando si parla di queste rivoluzioni radicali in cui gli anni sono quasi nulla, chi vuole o deve organizzare la propria vita, suddividendola tra casa, lavoro e tempo libero, dovrà obbligatoriamente procurarsi una vettura che viene spinta da un motore elettrico.
Hanno pensato di costruire una nuova “casa” cominciando dal tetto senza capire ed analizzare quelli che sono tutti i passaggi intermedi e successivi in cui alla fine nel ciclo completo il compendio dei vari singoli livelli d’inquinamento non è garantito in riduzione radicale.
L’automobile è il sinonimo di una trasformazione energetica tra un carburante, sia esso di origine “carbonica” o elettrica, in movimento, con alcuni elementi comuni ed imprescindibili che hanno comunque un certo livello di composizione di quelle che vengono determinate come “polveri sottili”.
Polveri sottili che vengono comunque lasciate nell’ambiente, senza cercare un valido sistema di asportazione, di giorno nell’aria per il movimenti dei mezzi e di notte sull’asfalto ed il terreno dove vengono richiamate dalla forza di gravità prima di rimettersi in “movimento” nell’aria nella giornata successiva al riprendere la presenza dell’attività veicolare, con la rotazione delle ruote ed il movimento dell’aria spostata dal volume di ogni singola vettura in movimento.
L’attuale scarsità nelle precipitazioni costanti e periodiche nel breve tempo, ma più presenti in fenomeni devastanti concentrati nel tempo breve, da minuì a ore, e la mancanza di acqua per l’uso quotidiano, fanno si che non si ottenga un’ organica pulizia notturna delle strade lavandole con acqua per portare nelle fogne quanto si deposita a terra.
Altra cosa per cui non esiste un programma coordinato e consolidato è la maggiore disponibilità di energia elettrica, per la ricarica delle batterie, il tutto peraltro avendo come origine un energia pulita e rinnovabile. ed anche la disponibilità, presso la propria abitazione, di un punto personale per la ricarica notturna o quando il mezzo si trova momentaneamente inutilizzato per cui, quando ci si rimette in movimento sia disponibile una carica di energia sempre del 100%.
Coloro che saranno eletti al Parlamento Europeo dovranno entrare nell’ordine di idee di vedere come possa essere possibile trovare anche altre soluzioni alternative, carburanti di origine priva degli atomi di carbonio che consenta di utilizzare i mezzi attualmente in circolazione.