Il fine settimana rappresenta il primo giro di boa per la campionato del mondo di F.1 di quest’anno. Sul circuito intitolato alla memoria di Gilles Villeneuve vi sono ben 5 tipologie di monoposto che sono in cerca d’amore, ovvero alla ricerca di una conferma vi sono La Ferrari e la Mc Laren ed alla ricerca di un riscatto: Red Bull, Mercedes e Aston Martin.
La Mc Laren è certo la squadra da seguire con la maggiore attenzione a fronte di quelle che sono le prestazioni messe in campo, vittoria compresa, e che nello stesso tempo è attenzionata da parte dei commissari tecnici della FIA in quanto corre voce che certe situazioni abbiano richiesto un supplemento di indagini a fronte del mormorio innescato proprio da queste sue rinnovate prestazioni.
A seguire nell’incremento delle prestazioni, vi è la Ferrari che ha portato in pista il primo dei sostanziosi pacchetti evolutivi previsti in stagione per il progetto della SF-24 ora ance EVO ed in cerca di una valutazione oggettiva per quanto riguarda lo sviscerare delle eventuali ulteriori prestazioni possibili che non è stato possibile concretizzare nel risultato di Montecarlo e necessità di ulteriori conferme da prima in questo fine settimana e poi, a seguire, in occasione della gara sul tracciato più complesso di Barcellona.
Chi è alla ricerca della propria identità a fronte del recente passato è la Red Bull che ha visto coincidere, con le dimissioni-licenziamento di Adrian Newey, un calo nelle prestazioni in pista. In questo caso. come per la Mc Laren, vi sono delle illazioni che avrebbero portato ad un controllo più accurato di un elemento della sospensione, posteriore in particolare, che, sembra assente o non regolato come al solito per la gara di Monaco dove la RB 20 si è comportata come se fosse una cavalletta.
Nel limbo tra il bene ed il male si trova ancora la Mercedes che non è ancora riuscita ad uscire dal gorgo delle incertezze in cui si è immersa con le ultime es azzardate soluzioni adottate. Anche l’attuale monoposto non ha messo in luce tutte quelle aspettative che vi erano riposte, in fase di progetto, e che sarebbero state anche all’origine di quello che è stato il “divorzio” più clamoroso degli ultimi anni in f.1, con Hamilton che ha ancorata metabolizzare il mancato, suo 8°, titolo iridato e gli anni passano.
Un verde sbiadito è quello che ha caratterizzato l’inizio della stagione della Aston Martin che sembra essere già proiettata al futuro quando cambieranno sia il motore, con arrivo dell’Honda, sia il resto della monoposto. I risultati stanno mancando e si è in attesa di quelli che sembrano essere i rinforzi tecnici indispensabili anche in un momento di transizione in cui è stata concretizzata una totale rivoluzione “strumentale” per quanto riguarda la factory e la fase di progetto e sviluppo per cui vi sono dei tempi quasi imprescindibili.