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FERRARI F1

Ferrari in Canada e l’aerodinamica di prossimità

Mentre i piloti ufficiali erano alternativamente impegnati a sviluppare i prototipi della nuove gomme che dovrebbero essere utilizzate nel prossimo anno in F.1, sul circuito del Paul Ricard, alla Ges della Ferrari si sono combinate nuove metodologie di lavoro strumentale da cui estrapolare la migliore soluzione aerodinamica da utilizzare nel prossimo appuntamento della F,1 in questo fine settimana.

L’appuntamento in Canada è quanto mai importante in quanto deve definire per filo e per segno quella che è la realtà tecnica effettiva dopo il successo ottenuto su un tracciato anomalo ed in condizioni anomale.

A Maranello si è lavorato molto sull’aerodinamica di prossimità come si può definire quella parte di aerodinamica che deve servire per aggiornare di gara in gara le prestazioni della monoposto, ferme restando le opzioni di base attualmente disponibili ed in attesa che arrivi l’altra evoluzione consistente che è attesa per il prossimo mese di luglio sulla SF-24 come Evo2..

A Maranello si sono messe a confronto le varie opzioni che sono nate dall’esame delle colonne di base del lavoro sull’aerodinamica, ovvero CFD, Galleria del vento e simulatore.

Ognuno di questi settori ha dato degli “oracoli” che i tecnici hanno cercato di far convergere verso una serie di soluzioni finali che dia dei risultati ottimali tra la necessità delle velocità massime, che si esprimono sul circuito di Motore Dame, alias Gilles Villeneuve, con quelli che sono i suoi punti, più lenti, dove è necessaria la massima trazione ed accelerazione.