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Kevin Magnussen pecora nera della F.1?

Kevin Magnussen è il pilota più “penalizzato” della F.1 e sarà, anche, tenuto particolarmente sotto la lente d’ingrandimento, da parte dei commissari sportivi, sul suo comportamento in pista in particolare per quanto è successo a Miami.

Una situazione di cui si è discusso e si sta discutendo all’interno della FIA per regolarizzare maggiormente il comportamento in pista se questi comportamenti hanno delle finalità relative alla ricerca punti a favore della propria squadra per entrare in quanto previsto dai regolamenti dei G.P. e delle gare Sprint.

Quanto successo riporta alla mente un fatto che fece scalpore, alcuni anni or sono ed ebbe conseguenze decisive per la successiva carriera di un pilota.

Magnussen sembra che si sia comportato, sia pure all’apparenza degli estranei e non competenti la cosa sia sfuggita, in modo da rallentare i piloti che lo seguivano effettuando da prima un taglio del percorso e poi tenere alle sue spalle piloti che avrebbero potuto impensierire il suo compagno di squadra che era in buona posizione.

La Fia sta studiando un qualcosa che esiste già nel motociclismo, il long lap penalty, da effettuare entro pochi giri da quanto contestato. In F.1 non è possibile, per ora, se non si trasformano appositamente i tracciati con una soluzione penalizzante che sarebbe comunque meno penalizzante.

In ragione di ciò si pensa che si potrebbe, al momento, ricorrere ad un “attraversamento” nella pit lane del box sempre che lo stesso non interferisca con qualche pit stop di altri concorrenti stando molto attenti a non superare il limite di velocità personalizzato esistente in funzione di ogni tracciato.

Visti i tempi che sono necessari per percorrere tutto il tracciato a velocità limitata e questo potrebbe essere un deterrente decisivo.