Di terremoto in terremoto, molto chiacchierati, la Red Bull continua a dominare in pista con Verstappen e senza l’intrusione di Leclerc, davanti a Perez, avrebbe dominato le prove di qualificazione per la short race di domani sui 100 chilometri.
E’ ovvio che l’uscita di scena, per il futuro progettuale, di Newey non è che potesse sconvolgere la situazione tecnica in essere anche per i prossimi mesi, almeno sino a metà della stagione.
Newey che comunque è ancora presente in pista perché deve continuare a sviluppare quella che, nel comunicato della squadra, viene definita l’ordinaria gestione in pista.
Ma la vera sorpresa di giornata è il risultato di Daniel Ricciardo che ha portato la sua Racing Bull al quarto posto approfittando dell’errore commesso da Sainz che si è piazzato alle sue spalle, 5° posto, quando non è da escludere che avrebbe potuto essere molto vicino, ombra, del compagno di squadra che a sua volta un bel grosso errore lo aveva commesso al 3° giro delle libere quando ha fatto “scattare” la bandiera rossa per la sua SF-24 ferma di traverso in pista, ed il suo stop definitivo, ordinato dai suoi ingegneri ai box, per un problema di surriscaldamento alla frizione ed evitare danni maggiori.
Enorme la delusione di casa Mercedes che ha visto entrambi i piloti non accedere alla disputa delle migliore 10 posizioni in cui invece, alle spalle di Sainz, si sono trovati Piastri che, con una Mc Laren a mezza evoluzione tecnica, ha superato nettamente il compagno di squadra Norris che aveva il completo kit d’ evoluzione e che a sua volta è stato preceduto dall’accoppiata della Aston Martin in cui Stroll ha preceduto Alonso per pochi centesimi.
Chiude i migliori in pista Hulkenberg che ha portato in una “ipotetica” zona punti la sua Haas.
Quello che lascia perplessi è legato ai tempi sul giro, effettivi, che non hanno visto l’incremento del miglior crono dimostrando che l’evoluzione della pista, per la gommatura, non ha proseguito con la stessa progressione dimostrata sino in Q2.