La gallina dalle uova d’oro non è l’ araba fenice. La gallina è l’automobilista “coccodé”.
Le uova d’oro non sono altro che tutte quelle “sovvenzioni” che ad ogni pié sospinto, salendo in vettura, tutti noi automobilisti versiamo a terzi. Dove per terzi si intendono, salvo errori e dimenticanze: lo Stato, il Servizio Sanitario Nazionale, le Regioni, le Province, i Comuni ecc ecc Una “elargizione” continua. Quando si va al lavoro, si portano i figli a scuola e, nel fine settimana, si cerca di agguantare un momento di relax dalla frenesia della vita quotidiana. Conti alla mano, ogni giorno, ogni l’automobilista versa nelle casse dell’erario almeno 10-15€. Almeno, sempre ché si guidi in modo parsimonioso, non si esageri nell’ uso dell’auto, si presti attenzione, accompagnati dalla fortuna, a non incappare nella scure di un fotored o un autovelox, una contravvenzione qualsiasi spesso con il solo fine di sanare qualche bilancio. Ecco, nell’ordine, chi sono coloro che raccolgo le uova d’oro dell’automobilista che valgono almeno il 25% nel totale nelle entrate fiscali. Vince la volata dei questuanti lo Stato con l’Iva e tutti i balzelli integrati nel prezzo del carburante, dei lubrificanti della manutenzione dei pedaggi autostrade, a seguire il Servizio Sanitario Nazionale, con una parte delle tasse applicate nelle polizze RCA, le Regioni che raccolgo tutte le tasse di proprietà, le Province che impongono le imposte sulla trascrizione dei passaggi di proprietà (da nuove immatricolazioni a passaggi di veicoli usati), i Comuni che si “scatenano” con i parcheggi e le multe per arrivare ai petrolieri che ora piangono “miseria” con il petrolio a poco più di 50 dollari al barile. Un prodotto che sembra avere un costo industriale, all’estrazione, di 2 dollari a barile per salire ai 10-15 alla fine della filiera, sempre al barile. Una gallina dalle uova d’oro che deve provvedere in proprio al sostentamento economico, con cui “produrle” queste uova d’oro sotto forma di Euro. Come ci si può difendere? In nessun modo, se si pensa che siano questi “terzi” a darci una mano. Il rischio è che di volta in volta si aggiunga qualcuno, alla pletora dei questuanti, che va dalle accise per le conquiste coloniali ai terremoti d’altro millennio alluvioni, catastrofe e via dicendo. Dove ognuno di noi può intervenire è solo nella modalità d’uso dell’automobile, ovvero cercare di risparmiare nel consumo del carburante razionalizzandone l’utilizzo ed attuare una condotta di guida che tenga presenti molti parametri cui spesso non si presta attenzione. Nel traffico cittadino le violente accelerazioni servono solo ad arricchire i petrolieri e lo stato con un maggior consumo. Arrivare al semaforo o alla fila successiva, nel minor numero di secondi significa incrementare il consumo di carburante, freni e pneumatici. nulla di più. Un risparmio interessante lo si ottiene stando attenti a non superare i 1500 giri in fase di accelerazione, nelle marce basse, per arrivare ad utilizzare la marcia più alta (la 5a o la 6a) ad un regime appena superiore. A 1500 giri, di norma la stragrande maggioranza delle vetture nella marcia più alta, si viaggia ad una velocità effettiva che è oltre al limite concesso in città. Tenete presente che il sogno della vita, una Ferrari con un 12 cilindri che sviluppa oltre 600cv di potenza massima, capace di accelerazioni brucianti, a 1500 giri, in sesta marcia, è in grado di districarsi nel traffico cittadino senza dover ricorrere alle marce più basse ma solo usando un piede di velluto sul pedale dell’acceleratore. Per il resto possiamo solo intervenire di persona con un corretto, a fronte delle regole imposte, stile di guida, prestando sempre molta attenzione ad una segnaletica stradale ridondante inutile, fuorviante, costosa e spesso applicata con la sola finalità di consentire ai comuni di fare cassa senza avere come scopo il vero fine della sicurezza stradale. Spesso questi limiti vengono imposti per non dover intervenire e sopperire alle carenze delle singole strade e situazioni di una viabilità antidiluviana. Senza accorgercene e con le vetture più moderne, che ci “ovattano” dal mondo esterno, il concetto di velocità richiede di prestare molta attenzione alla strumentazione che ci riporta alla realtà dei fatti, in particolare per quanto riguarda il superamento dei limiti.