L’ UIGA è l’ associazione dei giornalisti specializzati a seguire il settore dell’automobile e della mobilità e tra i propri scopi, che per statuto non avvenga per la finalità del lucro, periodicamente si organizzavano iniziative di solidarietà verso i disagiati.
Tra le iniziative che ricordo, in particolare nei periodi in cui ho fatto parte dei suoi vertici ve ne sono un paio che sono legate direttamente al mondo dell’ automobile.
Sapendo che il pilota Luigi Villoresi era ospite nella casa di accoglienza gestita da Don Sergio Mantovani a Modena , e che aveva grosse difficoltà di deambulazione che non gli consentivano di continuare le sue tante frequentazioni, non potendosi permettere le spese per i taxi in loco, si decise di comperare, per donargliela, una seggetta motorizzata a propulsione elettrica che ebbe poi a condurre con la spregiudicatezza del pilota sia all’interno della struttura sia sulla pubblica strada dove era diventato un vero spauracchio ed anche cliente quai abituale del 118..
Mi venne la malaugurata idea di pensare ad una piccola cerimonia a Maranello, Museo Ferrari per vedere di coinvolgere Michael Schumacher, che allora era impegnato quotidianamente a Fiorano nella ricerca della rinascita per le monoposto di F.1, per dare una certa visibilità all’iniziativa.
Detto. Da fare e organizzare per la consegna dopo che il costruttore ci aveva fatto un prezzo veramente di favore. La Ferrari, Todt e lo stesso pilota aderirono con la sola clausola della riservatezza nei tempi e nei modi senza una gran cassa per la presenza di appassionati in quanto il tempo che era disponibile era veramente minimale.
La risonanza successiva sui media portò poi lo stesso Schumacher a ringraziaci per come era apparsa la sua persona che non era ancora dell’epoca d’ oro dei successi continuativi e ne era solo messaggero.
A seguire, sempre nello stesso settore, fu la proposta di effettuare una visita alla Fondazione Senna in occasione di una delle annuali trasferte al salone dell’automobile di Sao Paolo.
Un organizzazione più complessa in quanto si decise di portare un congruo supporto economico in beneficenza per cui furono necessarie le autorizzazione del caso onde evitare di essere tacciati, vista la congruità della cifra. di esportazione illegale di valuta.
Una intera giornata dedicata da prima alla visita alla sede dell’associazione, accolti dalla sorella, in cui si intuì ancora di più la grandezza dell’uomo a fronte dell’immagine del pilota con i numeri impressionati di quelli che erano i giovani che erano, già allora, stati assistiti direttamente e tolti a migliaia dalla vita di strada per dare loro l’opportunità di un futuro nella legalità.
A seguire la visita ad un paio dei centri operativi sia per l’accoglienza alimentare sia quelli dedicati all’istruzione professionale. Nel tutto la presenza dell’impostazione puntuale voluta da Senna nella tipologia dell’organizzazione che aveva predisposto in prima persona, mentre era in vita, e con quelle che erano state le sue volontà ben precise già declinate in caso della sua prematura scomparsa. La stessa precisione del suo lavoro di pilota in pista e ai box
Una grandezza che non dovrà mai essere dimentica in particolare in questo momento in cui sono 30 gli anni passati, da quel maledetto 17° appuntamento della F,1 ad Imola quando, come si ricorda nell’anagramma nella numerazione romana, XVII, risulta la parola VIXI che tradotto significa vissi, ovvero non essere più..