In Red Bull si lavor a tempo pieno, non solo per sviluppare la macchina di oggi ma per far sì che anche nel momento in cui Adrian Newey dovesse uscire dalla fabbrica per l’ultima volta anche il progetto della macchina da usare nel prossimo anno la RB 21 fosse più che pronta sulla carta con il solo in può di farne partire la costruzione ed omologazione di sicurezza per la FIA.
Parallelamente Horner non sta con le mani in mano nell’attendere che tutto si decida ma ha preso di petto la situazione ed ha iniziato ad interpellare e definire accordi ulteriori con tutta quella serie di uomini di vertice, di cui non si conosce il nome o quasi, e che sono le chiavi di ogni singola componente del progetto finale.
Quelle stesse persone che la logica vorrebbe che Newey portasse con se qualunque sia la propria destinazione ed ancor di più se dovesse approdare a Maranello.
Due persone in particolare, di cui si era già sentito parlare come possibili in approdo alla Ferrari, hanno trovato un accordo di nuovo interesse normativo e temporale. Si tratta del direttore tecnico Wachè e del responsabile dell’aerodinamica, per giunta italiano, Balbo.
Tecnica ed aerodinamica con un particolare risvolto in quest’ultima direzione che è quella che risulta essere dominante in questo periodo storico della F.1 con la presenza delle vetture ad effetto suolo, dove Newey è stato maestro in quanto aveva già vissuto la precedente situazione tecnica andando ad applicare le sospensioni intelligenti.
Come i nomi di Wachè e di Balbo sono tra quelli che sono emersi facenti parte dell’entourage ristretto di Newey che era la punta pubblica dell’iceberg tecnico della Red Bull, altre persone sono interessate a questa “blindatura”. per continuare l’operativo del 2026 quando la F.1 si rivoluzionerà totalmente.