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FERRARI F1

Suzuka. Vettel si ritira subito per una avaria tecnica che gli fa allontanare il miraggio del titolo iridato.

Suzuka: Si prospetta l’ennesimo digiuno iridato della Ferrari dal 2007. Anno x° di astinenza. Solo una matematica “illusionistica”, simile ad un “grata e vinci” tiene in lotta Sebastian Vettel per la rincorsa al titolo iridato, dopo quanto successo in quel del pronti via con un ritiro quasi fulminio. La “Gina” ha lamentato un ennesimo problema legato indirettamente al motore con calo evidente della prestazione dello stesso. Si parla di una causa differente rispetto al recente passato che ha poi innescato un problema più grande ed insuperabile, sia in pista, cercando di resettare gli apparati, sia ai box. Quello che sembra essere strano è come mai questi problemi non vengono recepiti in fase di riscaldamento e controllo dell’efficenza della monoposto dentro ai box e prima di mandarla sull’allineamento. Evidentemente la procedura di controllo in questa fase ha dei “bachi”. Non è che una eventuale scoperta del problema possa essere sufficiente per effettuare gli interventi necessari, ma….. Tutto quanto o quasi, parliamo dell’allineamento per Raikkonen prima e Vettel questa mattina, succede nel periodo di tempo che trascorre tra la fine delle qualifiche e l’allineamento sullo schieramento di partenza. Sostanzialmente in un regime di “parco chiuso” in cui gli interventi ammessi dalla Fia sono di piccolo calibro e devono essere ufficializzati , se non erro, ed effettuati sono il controllo di un responsabile della Federazione per capire se ciò comporti delle possibili penalizzazioni, negli stalli sullo schieramento.

Troppe cose strane per non far venire dei sospetti che sarebbe meglio non avere quando si parla della Ferrari, ma di cui abbiamo già  avuto esperienze nel passato e che il ripetersi delle cose rende troppo radicati. Infatti quello che è strano è che a cedere non è un componente importante come può essere il motore o le varie unità elettriche ma altri componenti, che ci ricordano i fusibili o bazzecole del genere che fermavano Chris Amon quando era in testa, assoluto dominatore della gara. Non parliamo di sfortuna se no già mercoledì con la squadra rientrata dal Giappone, tanto per “gradire”,è meglio organizzare seduta stante un pellegrinaggio unitario, monoposto e piloti compresi, al santuario di Fiorano per benedizione del caso. Sono due passi da casa, senza andare a Fatima come si vede in un fotomontaggio burlone su Facebook  . Evidentemente vi sono cose che devono essere radicalmente riviste, alla Gestione di Maranello, almeno per quanto riguarda il progetto della monoposto per il prossimo anno e nell’attualità nelle procedure di assemblaggio e messa a punto sia in reparto, sia in zona box di pista. Ribadiamo però che il concentrarsi, improvviso di queste strane carenze di affidabilità, proprio nel momento in cui si era all’ultima spiaggia per la rincorsa al titolo iridato, non ci lascia assolutamente tranquilli sulla fedeltà al marchio.