Non c’è giornata, meglio dire ora del giorno, in cui sui social e su tutti gli organi di informazioni non vi sia il super informato che ha ottenuto da un conoscitore delle segrete stanze della Red Bull l’indiscrezione, la soffiata, che abbiamo come ordine del giorno il futuro di Adrian Newey.
Il ripetersi di un ciclo vincente, da una parte, che porta tutti i possibili e danarosi avversari a fare offerte cui è veramente difficile dire di no, dall’altra il subbuglio che si è creato, come d’abitudine in queste situazioni, nella squadra racing dopo la scomparsa di colui che, voluto il programma agonistico, aveva sempre saputo mediare, avere il pugno forte con il solo obiettivo: vincere.
Alla sua morte gli eredi non hanno dimostrato le capacità necessarie per gestire la situazione e si sono create delle situazioni che sembrano essere più prossime all’intrigo che ad una realtà dei fatti visto che il tutto è sempre, per ora, rimasto all’interno della Red Bull senza che alcuno facesse ricorso alla magistratura ordinaria, come è invece avvenuto in altri scandali di settore che hanno coinvolto personaggi pubblici.
L’ orgia del potere e la convinzione di essere il cardine della situazione ha spinto tutti a premere sull’acceleratore del proprio ego facendosi forti anche dell’assalto alla diligenza tecnica e sportiva. Quelli che si dicevano essere i legami a doppio filo che sembravano essere un esempio di indissolubile rapporto interpersonale, si sono sciolti, almeno nelle parole, come neve al sole.
Che Newey da tempo scalpitasse e volesse ampliare i propri interessi di progettista oltre la F.1 anche per avere un alternativa a fronte di un futuro che gli consentisse di gratificarsi, spaziando dal mondo delle Hypercar stradali ed alla nautica da competizione, coppa America.
Una prima “digressione” si è concretizzata con l’Aston Martin Valchirie progetta da Red Bull per Aston Martin, per la nautica qualcosa di meno coinvolgente per uno sponsor comune.
Anche se tutti vedono in Newey un uomo solo al comando, la concretezza delle cose mette in evidenza che vi sono almeno una decina di persone che lo affiancano e gli riportano per i singoli settori che amalgamati alla fine compongono il progetto con i successi attuali.
Adrian Newey non progetta o coordina progetti solo in funzione del “dio” denaro ma anche e forse sopra tutto per quella soddisfazione personale che lo ha visto spesso coinvolto nelle competizioni a 360°.
Un episodio per tutti: quando era il progettista della Williams, durante la partecipazione ad una gara stradale per vetture storiche, direi un Trofeo Nuvolari che faceva tappa a Maranello davanti al piazzale del museo Ferrari che ancora con era stato asfaltato, ebbe un grosso problema al gruppo cambio trasmissione e chiese aiuto al reparto corse della Ferrari per un intervento che gli consentisse almeno di continuare la gara.
La lunga attesa a fianco dell’ingresso del bar dell’allora ristorante Cavallino, con la speranza, anche, di incontrare Montezemolo, forse solo per ringraziarlo personalmente. Incontro che non ebbe luogo in quanto il Presidente era impegnatissimo, almeno sulla carta e non poteva trovare l’attimo necessario.
Sulla sua “barchetta” intervenne il gotha dei meccanici della F.1 con una attrezzatura di prim’ordine anche per sollevarla. Vi risparmio la sequela di esternazioni da vip bio continuo, e imprecazioni vocali della squadra del Cavallino, che lavorava per chi li pettinava in modo inesorabile sui circuiti,
Mentre lavoravano alacremente da sopra e sotto, Adrian Newey era sdraiato per terra, sotto la macchina per dare il suo sapiente contributo come commentò poi il capo macchina della squadra dalle mani d’oro.
Il Newey che dimostrava di conoscere alla perfezione il globale di una macchina, anche d’epoca, di non temere di potersi sporcare ed in condizioni veramente precarie. Un appassionato di automobilismo che lo ha visto anche impegnato in gare di velocità ed anche autore di alcuni “disastri” in pista ai danni delle vetture con cui era impegnato.
Impegno diradato, quello velocissimo anche la tipologia dei contratti
L’ultima notizia verbale afferma che il progettista della Red Bull avrebbe già confidato che questo o al massimo il prossimo sarebbe l’ultimo anno del suo impegno in squadra. Ufficialmente, però, si smentisce che abbia più o meno ufficializzato questa sua posizione né con la proprietà, né con il responsabile Horner con cui sine sempre detto che avesse un contratto che li legasse a doppio filo.
Parallelamente si sono scatenate le note per gli interessi di Ferrari, Aston Martin e Mercedes dove però è chiaro che manca il componente Verstappen per allungare verso la chiusura del cerchio decisionale.
L’Aston Martin sarebbe la squadra che avrebbe messo sul piatto della bilancia un primo interessante rilancio economico 9 cifre con il possibile supporto dellaHonda che sta ancora lavorando con Newey.
Ferrari mette sulla bilancia, parte economica a parte, il blasone del prestigio in particolare per il fine carriera, l’opportunità di un interessamento del settore delle Gran Turismo ed infine il nuovo settore della nautica che rappresenta una novità assoluta, senza dimenticare la presenza di Hamilton.
Per la Mercedes, Toto Wolff il particolare, il piacere di uno sgambetto coi fiocchi.
In tutti questi discorsi non si conosce il programma Red Bull che di certo, aspetti morali a parte, potrebbe volergli continuare a conferire fiducia mettendo anche sul piatto della bilancia i tempi del gardenihg che si dice siano prossimi ai 2 anni.
Intanto però Newey sta continuando ad estremizzare lo sviluppo dell’attuale RB20 che ha soluzioni a dir poco avveniristiche.