Entrambi i piloti della Ferrari sono in tensione. In tensione, ognuno, per motivi differenti tra di loro ma che hanno un denominatore comune l’arrivo di Lewis Hamilton, il prossimo anno.
Carlos Sainz è un esodato alla ricerca di un contratto che si possa definire all’altezza dei suoi concorrenti sia a livello tecnico sia su quello economico. Un accordo economico che deve essere decisamente superiore a fronte di quanto è oggi previsto con il contratto in essere, Ferrari, dove si mormora che il suo “stipendio” sia prossimo ai 10 milioni di dollari.
Da parte dell’Audi si mormora che su quest’aspetto la situazione sia decisamente interessante, sia pure in presenza di una serie di incognite che rappresentano, per ora, l’aspetto tecnico corrispondente agli attuali regolamenti, in attesa di quel 2026 in cui la F.1 dovrebbe essere rivoluzionata.
Sainz fa riscontro alla propria attuale età per capire che la rincorsa ad un titolo iridato, suo obiettivo primario, non gli consente di attendere troppi anni, anche se attualmente i piloti più maturi stanno dimostrando che possono dire la loro quando il mezzo li asseconda.
La tensione di Sainz, che peraltro bisogna ricordare essere l’unico pilota che, sinora, negli ultimi due anni è stato quello che ha portato vittorie in Ferrari, è legata alla dimostrazione concreta, con i risultati in pista, di essere all’altezza della concorrenza e quindi essere pilota appetibile.
Per Charles Leclerc la tensione che lo porta ad avere ripetute incomprensioni con il compagno, tanto che la squadra ha dovuto anche informarlo, nella penultima gara, di non “perdere tempo” con Sainz che lo stava raggiungendo ad andatura decisamente più veloce.
In Cina vi sono stati due episodi in cui il “principino” predestinato è stato da prima “vittima” poi, nella gara più importante ed in partenza, attore di una risposta che è costata la possibilità di arrivare al podio, mancato per la prima volta quest’anno.
Leclerc si trova nella situazione, quest’anno, di dover dimostrare, urbi et orbi, che il suo livello di prestazioni agonistiche è equiparabile a quello di Verstappen e quei soci che lottano per la zona podio.
Deve assolutamente raggiungere, almeno, una vittoria in quanto l’arrivo di Hamilton non si deve certo interpretare come quello di un tutor ma di un avversario che vuole puntare a quel titolo iridato da record che gli manca.
Se Leclerc arriva alla prossima stagione con il ritmo attuale ed al momento il suo confronto con Hamilton dovesse risultare, per risultati, quello della seconda guida, la sua carriera di pilota potrebbe risentire drasticamente.