Perché la pista di Fiorano ha 52 anni e li dimostra? Perché a forza di odiarla la F.1 inglese è riuscita a farla passare nel dimenticatoio per quanto concerne progettazione e sviluppo delle monoposto di F.1 per cui era stata a suo tempo progettata e realizzata in sostituzione dell’ ex Autodromo di Modena ” ucciso” dall’allora politica generalista contro l’automobilismo in generale, anche quello da strada.
Al suo posto, anche in Ferrari, si sono dovuti adeguare con l’utilizzazione dei vari livelli di simulazione che si sono resi obbligatori anche perché sono state annullate tutte l’opportunità di prove sulle piste in asfalto vere e proprie dove si può solo correre nei fine settimana di gara, vietando di fatto la “raccolta”di immagini che non fossero vincolate al pagamento dei diritti.
Dire che era nata “monca” sarebbe ingeneroso ma nello stesso tempo realistico nonostante la buona volontà ed intuizione dell’ing. Ugo Cavazzuti che tenne sempre ben presente l’aspetto della sicurezza passiva.
Monca per quello che progressivamente si è dimostrata la carenza, in lunghezza, del rettifilo principale che era un pò troppo corto a fronte delle monoposto le cui prestazioni crescevano quasi in modo esponenziale e l’intrusione sempre più pesante dell’aspetto aerodinamico.
E dire che sarebbe mancato ben poco, 100-150 metri, che sarebbe stato possibile ottenere se fosse stato autorizzato l’acquisto dei terreni da occupare al suo lato sud che andavano oltre i confini del podere di proprietà dello stesso Ferrari.
Sarebbe bastato che l’allora amministrazione del comune di Fiorano, dove la stessa è “domiciliata” nella strada poi intitolata a Gilles Villenueve, avesse portato verso nord il proseguimento di quella che era stata studiata come tangenziale da far utilizzare dal traffico pesante che si sarebbe poi scaricato direttamente sul centro di Maranello, per consentire di avere quella lunghezza in più che l’avrebbe resa più completa.
Se il tracciato ha subito solo un ritocco, per migliorare le nuove necessità tecniche e di trasporto come l’ eliporto, al suo interno si è creata una vera rivoluzione strutturale con la realizzazione della nuova sede in cui è stata accolta e razionalizzata Corse Clienti GT ed altre strutture funzionali per l’accoglienza degli ospiti per le iniziative legate alla guida veloce.