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La F.1 si sta dirigendo verso un implosione?

La F.1 sembra si stia dirigendo verso una strada che si può avvolgere su se stessa in una sorta di vortice che potrebbe portare ad un implosione del sistema per troppa crescita ed interessi economico – commerciali.

L’ affaire Horner che si voleva “tacitare”, assolvendo il manager che ha portato il Red Bull Racing ad essere la squadra che ha dominato le ultime stagioni della F.1 e sembra indirizzata a replicare i risultati più recenti, per dare una continuità che sono in molti a credere che, con soluzioni differenti, potrebbe portare ad un terremoto legato anche ai rapporti societari che evidentemente la morte del suo patron austriaco non ha trovato eredi alla stessa altezza.

Si tratta di un qualcosa di talmente “scottante” che ha portato i concorrenti ed i partner di Red Bull Racing a voler trovare la brace sotto la cenere, gettata ad alto strato, ma che qualcuno continua a smuovere ricorrendo alla “delazione” anonima.

Parallelamente Jos Verstappen lascia intendere che la presenza continuativa di Horner porterebbe alla disgregazione della squadra con lo stesso Max già in ampio contatto con Wolff per andare a sostituire Hamilton alla fine di questa stagione, senza la malcelata opportunità che alla progettazione Mercedes acceda l’attuale mente della Red Bull, Adrian Newey.

Come se tutto questo “soffiare” del imponente mantice della maldicenza non bastasse altrettanto sembra coinvolgere il presidente della Fia cui si imputa una posizione preponderante nelle decisioni relative alle decisioni prese alla gara di Las Vegas e relative ad una penalizzazione non comminata in funzione di quelle che avrebbe potuto essere il concretizzarsi di acquisizioni societarie di una squadra da parte di uno sponsor molto probante.

Anche questa “soffiata” anonima sembra trovare la concretezza che interessa il perché delle molte defezioni di uomini di vertice della FIA che, sia pure chiamati da poco ad essere operativi, hanno deciso repentinamente di lasciare la “nave”.

Le accuse rivolte al Presidente non sono di poco conto e la cosa gli sta facendo perdere parte di quel carisma che gli sarebbe necessario per continuare a gestire sia la Federazione sia il rapporto tra le squadre attrici ed i promotori delle gare che si trovano a doversi evolvere per non mettere in campo solo uno spettacolo agonistico e sportivo.