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Hamilton Hamilton… ma il record di Sainz?

Hamilton che parla come se fosse già in Ferrari, il suo cognome precede sempre o quasi tutte le citazioni che interessano la casa di Maranello con un riferimento esplicito al 2025. Quasi che questo 2024 che essendo bisestile viene “superato” in un balzo della mente a fronte di quella che è invece la realtà dei fatti.

Ma quale è la realtà? E’ che Carlos Sainz esce da questi tre giorni di test per lo sviluppo delle monoposto con il miglior tempo a favore di una Ferrari che sembra averlo già dimenticato ricorrendo sempre alle citazioni dei tempi più veloci, di Leclerc rispetto alla concorrenza, ma più lenti di alcuni decimi a fronte dell’unico tempo sceso sotto l’ 1’30”.

E’ il segno evidente che la SF-24 è una monoposto poliedrica, ovvero che consente ad entrambi i piloti di poterne sfruttare le opportunità senza che siano necessari stravolgimenti e personalizzazioni che eccedano la normalità, in funzione dei due stili di guida, e che portino a quelle situazioni i unilaterali dell’anno passato in cui l’effetto gara era di norma “impegnativo”.

Qualcuno insinua che questo tempo sia stato una sorta di “regalo” fatto al madrileno per consentirgli delle trattative eque dopo che si è trovato “licenziato” in tronco e gli è stato anche mostrato un cartello in cui lo si informa di essere “liscio”, quasi lo si avvertisse che il suo obiettivo era stato raggiunto e che non era necessario continuare su quella strada, e rientrare nei ranghi.

Ranghi che non possono essere troppo restrittivi in quanto i risultati di Sainz saranno basilari per concorrere alla conquista del titolo costruttori, titolo che da sempre è stato considerato in Ferrari più importante di quello piloti: Titolo che è quello più a portata di mano vista la differenza del crono che si registra ancora tra Verstappen e Perez.