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Honda e Mercedes pugnalano Ferrari e Renault?

Una bella “pugnalata” è partita alla volta della Ferrari e della Renault da parte di Honda e Mercedes che hanno ottenuto che in 24 gare da disputare si potranno utilizzare solo 3 motori se non si vuole incorrere in penalità.

Significa che ognuna delle unità utilizzabili dovrà essere in grado di garantire affidabilità per oltre 7.00o chilometri a fronte dei 6.000 da garantire se si possono utilizzare 4 unità a stagione, come già avvenuto anche con sole 22 gare in calendario a fronte delle 24 previste in quest’anno.

Una situazione che si può definire “costosa” se si devono rivedere i parametri di affidabilità e nello stesso tempo il dover poter essere a fare un passo indietro a fronte degli sviluppi che sono già iniziati per quanto riguarda lo sviluppo della nuova generazione di motori che entreranno in pista a partire dal 2026.

La decisione della FIA ha tenuto conto delle prerogative messe in campo dalla F.1 Commission che evidentemente non rientrano tra quelle in cui si può porre il diritto di veto che si preferisce riservare ad altre decisioni più importanti.

I 1.000 1.500 chilometri di differenza si possono superare nel momento in cui si decidesse di mettere in campo la quarta unità che andrebbe a portare una penalità sullo schieramento di partenza. Situazione che vede alcuni tracciati più “propensi” ad essere interessati in funzione delle opportunità di recupero intessere.

Con la sola decisione, nell’utilizzo dei 3 motori in cui s devono inserire le 6 sprint race di 100km. ciascuna che peraltro tolgono chilometri di sviluppo in quel fine settimana dedicato, si deve rivedere la programmazione di utilizzo e lavoro alla fine della giornata di venerdì quando un motore che è vicino al limite di percorrenza può essere utilizzato solo per due sessioni di prove libere prima di lasciare la sabato via libera ad un motore meno sollecitato.

Sarà quindi il programma di rotazione dei motori che risulterà essere basilare e nello stesso tempo importante per la programmazione del lavoro ai box senza infrangere i limiti imposti dalla Fia.