Corre voce che nei corridoi della GES Ferrari si sia rivisto Rory Byrne, il super consulente che negli anni passati, quelli d’oro della Ferrari, ha avuto un fattore molto importante nello sviluppo e messa a punto delle monoposto iridate, quelle hanno iniziato quella serie di vittorie che ora sono imitate da Mercedes prima e Red Bull ora.
Rory Byrne, con Adrain Newey, è uno dei tecnici che ha sempre saputo leggere ed interpretare al meglio le note dei regolamenti sportivi scoprendo quelle zone grigie in cui andare a “navigare” per trovare le prestazioni maggiori.
Parimenti i due hanno vissuto l’epoca delle wing car ad effetto suolo per cui hanno una conoscenza del settore e di come, anche se allora vi erano le bandelle, queste devono lavorare per ottenere il massimo della loro efficenza.
Mancano, rispetto ad allora, i sistemi di correttori d’assetto tramite le sospensioni idrauliche che sapevano leggere appieno le necessità per ottenere un effetto al massimo e con costanza.
Già negli anni passati, quando vi furono dei problemi sulla gestione dell’assetto delle “Rosse” in una lunga discussione relativa alle motivazioni e conseguenti soluzioni, Rory, che veniva visto con una certa supposizione da chi è abituato a vivere di computer, si mise al suo “mega”, per dimensioni, tecnigrafo e scoprì che i punti caratteristici d’incrocio per le sospensioni erano completamente fuori da ogni possibile ortodosso riferimento tecnico.