Nell’ultima e decisiva gara del mondiale di F1 in cui l’unico motivo d’interesse, se tale si può chiamare in una stagione in cui la Red Bull si è concessa il lusso di non continuare a sviluppare la propria monoposto dominante dopo la prima parte della stagione, è stata la lotta tra la Mercedes e la Ferrari per conquistare la seconda posizione nella classifica mondiale Costruttori.
Ovvero lo spartirsi un bel malloppo di milioni di dollari/euro in più ma anche dover cedere una percentuale del 5% in meno per quanto riguarda tutte le tipologie di lavoro e di simulazioni per progettare la monoposto da utilizzare nella prossima stagione.
Una cosa però rimane sospetta e si può anche pensare come ciò sia stato una sorta di riparazione per quanto successo due anni or sono quando Hamilton fu privato del suo 8° mondiale dando l’innesco al susseguirsi di vittorie, ancora in essere, della Red Bull.
Se Perez da una parte ha combinato una marachella sul finire della gara, la sua penalizzazione in tempo è risultata essere un asso nella manica a favore della Mercedes a fronte del risultato finale anche se Leclerc ha cercato di concretizzare una strategia di rallentamento che consentisse al pilota della Red Bull di riavvicinarsi in zona DRS a Russell per un sorpasso che risultasse decisivo.
Strategia che non si è concretizzata ammesso e non concesso che nell’ultimo giro Perez non si sia accontentato per la propria posizione restituendo un favore alLa Mercedes.