Se si prende per “serio” il proverbio che licita “non c’è il due senza il tre” in questo fine settimana Leclerc o la Ferrari, hanno una doppia opportunità per conquistare una pole, tra gara sprint e G.P. vero e proprio. Ma la vera rincorsa è pur sempre quella di concretizzare in 25/26 punti con il giro veloce il risultato del G.P. che invece manca puntualmente all’appello.
In Brasile cambiano totalmente le condizioni climatico funzionali su un tracciato dove le curve lente la fanno da padrone, il clima è quanto mai bizzarro, la F.1 scende decisamente di quota e pertanto le monoposto potranno prendere fiato, sia per quanto concerne le prestazioni sia per il raffreddamento generalizzato.
Raffreddamento a fronte di quello che è mancato in Messico e che ha portato alla rocambolesca uscita di strada della Haas con relativa sospensione della gara, per riparare le barriere di contenimento, a seguito proprio di un surriscaldamento tale di portare ad un cedimento di un componente della sospensione posteriore sinistra che ha reso inguidabile la monoposto.
Ferrari Vs, Mercedes è l’assetto del fine settimana fermo restando che si dia per scontato che la Red Bull, che su questo tracciato non si trova perfettamente a suo agio, prosegua nella sua marcia solitaria e trionfale e tra le due litiganti, per il secondo posto nella classifica costruttori non si inserisca la Mc Laren, con tutto merito a fronte degli ultimi risultati conseguiti e con una escalation prestazione da fare invidia proprio a Maranello.
Qualunque possa essere il risultato di giornata, a conclusione del trittico di gare oltre Oceano, quello che deve essere importante è quello di acquisire dati e nuovi concetti di lavoro in cui poter correggere quelle che sono state, finora le limitazioni nell’utilizzo ottimale delle gomme.